Un giardino per un sogno

Dopo una notte tranquilla, il sole del 5 ottobre cominciava a sorgere all'orizzonte . Grace era già sveglia un e vagava per la casa, mordendosi le labbra nervosamente, già da qualche ora. Quella mattina era molto agitata e preoccupata per la sua prima giornata di lavoro: non sapeva come comportarsi.. cosa fare o cosa non fare! Mille pensieri le occupavano la mente ma quello principale era il suo look... la sua immagine; Voleva apparire come una ragazza semplice ma allo stesso tempo elegante . Dopo vari cambi d'abito finalmente trovò l'abbinamento giusto e in un battibaleno si ritrovò a controllare il bigliettino con su scritto l'indirizzo, per assicurarsi che la porta in legno di mogano fosse la porta alla quale lei avrebbe dovuto bussare.
Agitata bussò due volte alla porta e attese che il padrone di casa venisse ad aprirle. Le aprì invece un bambinetto dell'età di circa 6 anni:
- E tu chi sei? - Disse altezzoso.
- Ciao- Sorrise - Io sono Grace Williams, la tua baby sitter-
- Non credo proprio! Mio padre non avrebbe mai chiamato una poveraccia come te- Rispose insolente
Con quelle poche parole Grace capì che quella sarebbe stata una giornataccia.
- Oh, buonasera, mi era sembrato di aver sentito delle voci, tu devi essere Grace- Disse un uomo garbatamente.
- Buon giorno signor Laccuver, spero di non essere in ritardo - Rispose gentilmente la ragazza mentre si accomodava in casa.

- Tra poco dovrò andar via, tu fà pure come se fossi a casa tua, lui è Daniel , è educatissimo, non dovrebbe darti problemi di nessun genere ma per qualsiasi problema chiama pure questo numero. - Le passò un biglietto da visita sul quale compariva il nome di "Luisa". Rimase un attimo interdetta.
- Luisa è la tata, questa è la sua settimana libera, ma puoi chiamarla se hai problemi-
Disse lui notando la sua faccia turbata.
- La ringrazio, ma credo di potermene occupare da sola, Daniel sembra un angioletto e credo che non mi darà alcun problema, ci divertiremo. Affermò Grace strizzando l'occhio al piccolo.
- Ecco è arrivata la limousine, devo proprio andare, a più tardi! Si congedò il signor Laccuver.


- Allora Daniel , cosa vorresti fare adesso? - Chiese sorridendo al bambino.
- Niente con te! - Le urlò contro per poi correre nella stanza affianco e scaraventare tutto ciò che trovava per terra.
Grace rimase completamente atterrita, come poteva un bambino così piccolo essere una specie di diavolo?
- NO! COSA FAI??!! - Gli urlò contro mentre si alzava di scatto
Il bambino intanto, sghignazzando vivacemente prese a correre su per la maestosa scalinata.

- Dove sei?David? Dai basta giocare esci fuori! -
In tutta risposta lui le lanciò qualcosa di duro dietro la schiena che le si frantumò addosso. Sperò con tutta se stessa che non fosse qualche cristallo, o qualcosa di molto costoso, e per fortuna non fù così. Le aveva lanciato addosso un barattolo in ceramica contenente tempera nera, che nel frattempo si espanse sulla moquet.
- Oh mio dio! Esclamò Grace in preda al panico

La peste intanto la stava guardando dall'altra parte del corridoio armato di altre tempere.
Terrorizzata riuscì in qualche modo a toglierli "le armi" di mano e tenendolo per un braccio, in modo che non le scappasse, ritornarono in salone.
- Lasciami andare Strega! - Continuava a strillare il bambino cercando di divincolarsi dalla sua presa.
- Va bene ti lascio solo mi prometti che farai il bravo mentre cerco di ripulire il disastro che hai combinato di sopra.
- Certo che te lo prometto- Disse con un sorrisetto maligno.





In una decina di minuti riuscì a ripulire quel totale disastro, poi tornò di sotto ma... il bambino non c'era ! In un primo momento Grace pensò che fosse uno dei suoi soliti scherzetti ma dopo aver controllato da cima a fondo la casa senza essere riuscita a trovarlo quel pensiero si trasformò in una grande paura. La giovane Williams entrò in panico totale, il solo pensiero che a Daniel potesse essergli successo qualcosa a causa sua la uccideva... Il respiro incominciò a farsi sempre più pesante e in pochi minuti si ritrovò per terra... priva di sensi.
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- Signorina! Signorina!- Esclamò con tono preoccupato un ragazzo mentre le schiaffeggiava delicatamente la faccia .
-Ahi la testa - Disse intontita per la caduta
- E' svenuta, ricorda?- Rispose il ragazzo tamponandole la fronte con un panno bagnato
-Daniel .. Daniel. Devo andare, devo cercarlo! - Disse agitandosi mentre cercava di alzarsi.
- Signorina stia calma, non si agiti -
- MA COME FACCIO A NON AGITARMI, IDIOTA! UN BAMBINO è SCOMPARSO.. SPARITO, PUUF-
Il ragazzo la guardò per qualche istante stranito e poi girando il volto per non farsi notare scoppiò a ridere
- ORA.. COSA C'E' DA RIDERE?-
-Rido semplicemente perchè Daniel è qui, era in giardino, è venuto a salutarmi; Mi dispiace se l'abbiamo fatta preoccupare. Venga l'aiuto ad alzarsi - Rispose sorridendole mentre le poneva una mano.
Grace si sentì morire dalla vergogna . Arrossì e afferrò la mano del bel giovane che si affrettava a tirarla su.
- Guardi, mi deve scusare per l'idiota.. non volevo offenderla, ma sa è la prima volta che mi occupo di un bambino e non vederlo più mi ha preoccupata molto - Affermò Grace .
- Non preoccuparti, ti capisco. A proposito, ora va meglio?-
- Molto, grazie. E tu piccolino la prossima volta ti prego di avvisarmi se esci, mi sono spaventata molto -
- Mi dispiace non volevo farti preoccupare-
- Ma che ometto! Ora piccolo puoi andare a giocare in giardino, ma non allontanarti troppo, ok?-
- Va bene Jason -
- Ah.. allora è questo il tuo nome- sorride -
- Che sgarbato! Non mi sono neanche presentato. Io sono Jason Baker , lieto di fare la tua conoscenza -
- Grace Williams -

- mi scusi ma non ci siamo già visti da qualche parte ?- Domandò Jason cercando di ricordare il volto della fanciulla
- Dammi del tu- sorride - Comunque si , ci siamo visti ieri a casa di quella simpaticona della tua ragazza, presumo- Rispose con tono punzecchiante
- Ah si ora ricordo. A proposito volevo scusarmi con te per ieri, non avrei dovuto permettere che Allison ti trattasse in quel modo; E' una ragazza un pò difficile ma non è cattiva-
- Guarda, dall'apparenza non lo avrei mai detto! -
- Eddai ti ho fatto anche le mie scuse! E poi non dimenticarti che ti ho salvata, eh!- Disse con tono giocoso il ragazzo mentre le fece l'occhiolino.
- Mmm.. Allora se mi hai "salvata" cambia tutto- Rise con contegno - Dai scherzo, non hai colpe per ieri.. E' passata! -
- Guarda per farmi perdonare ti preparo il più buon branzino che tu abbia mai mangiato!-
- Ma questa con è casa tua - Affermò quasi come se volesse ricevere conferma
- No, ma è come se lo fosse . Questa è la casa dei signori Laccuver , i genitori di Allison, la ragazza con cui mi sto per sposare; Inoltre mia madre lavora qui da anni ormai come cameriera personale dei coniugi e quindi abbiamo deciso di trasferirci definitivamente qui da una settimana .- Rispose chiarendo ogni dubbio di Grace
- ahi ahi ahi ahi, beh allora se le cose stanno così ti consiglierei di non cucinarmi nulla .. Non si sa mai la tua ragazza questa volta potrebbe lanciarmi qualcosa addosso! - Articolò la frase gesticolando
- E di un pò tu...Sei sempre così spiritosa?-
- mm.. Quando ho qualcuno che mi ispira, si! -
- Dai simpaticona, vai a darti una ripulita in bagno!- sorrise- Che oltre il tuo bel caratterino hai anche un aspetto molto buffo- Disse tra le risa mentre le lanciava un vestito preso dal comò della giovane Laccuver
- Questa la prendo come un offesa!- Rispose sarcasticamente Grace mentre si affrettava a prendere al volo il vestito turchese lanciatole.