I Capitolo: Grace . . .
Sauset Valley, 23 settembre. Tutto ebbe inizio in un lontano giovedì di settembre. Grace , come al solito aveva deciso di incamminarsi verso la pineta nascosta dagli imponenti pini del cimitero per trascorrere qualche ora in completa solitudine. Lei, ormai era abituata a starsene sola per tutto il giorno.. Beh, non aveva amici.. nè parenti. Vi starete chiedendo come mai, no? Purtroppo tutte le persone la evitavano, come se avesse la peste... Questo solo perchè madre natura non era stata buona con lei.. Le aveva donato un viso mostruoso e un fisico che di certo non poteva far invidia. Per quanto riguarda la sua famiglia non c'è molto da dire... Sua madre l'aveva partorita all'età di 20 anni, 18 anni fà, ma gli assistenti sociali non le hanno permesso di tenere con se sua figlia per via dei suoi problemi con la legge, così la piccola Grace era stata affidata ad un orfanotrofio dove ha passato 17 anni della sua vita. Quel pomeriggio piccole gocce impetuose rumoreggiavano nella pineta, nel silenzio solo quel continuo tintinnio era udibile.
Grace era lì distesa su di una panchina intenta a rimuginare sulla sua vita degli ultimi 10 anni, quando udì dei piccoli passi venire verso di lei; Era pronta a scappare pur di non sopportare ancora le offese della gente, quelle odiose risate e quelle dita puntate contro.. Ma poi si fermò, intravide dietro il cespuglio di rose rosse una piccola ombra, quasi minuscola, le si avvicinò e si accorse di un gattino nero, un cucciolo ferito. La ragazza allungò la mano per accarezzare il morbido pelo bagnato del gattino , gli sorrise e il cucciolo ricambiò con una affettuosa leccata. - Sai che sei il mio primo amico, piccolino? Beh dovresti essere onorato!- Disse sarcasticamente la fanciulla - Miao. . . - - Uh, ma guarda che brutta ferita, dobbiamo curarla subito se non vogliamo che peggiori -
Senza aggiungere altro afferrò una manica della camicia che indossava, la strappò e la usò per bendare alla meglio la ferita dell'animale. - Sarà meglio portarti in un luogo asciutto e riparato. Non preoccuparti, non aver paura, ora ci penso io a te-
Ad un tratto una luce abbagliante, un rumore risuonò nella valle, la pioggia più intensa e i rumori amplificati. Al di là della valle scorreva impetuoso un rivolo d' acqua che s' ingrossava a vista d'occhi con l' aumentare delle piccole gocce. Grace correva.. veloce più del vento, doveva arrivare a casa prima che la situazione peggiorasse o sarebbero stati guai. Passarono alcuni minuti e Grace finalmente raggiunse casa... Una casa minuscola e malmessa.. All'interno un piccolo divano azzurro, un cucino , un letto e il necessario per il bagno. Ma ciò che colpiva gli abitanti della città era la mancanza di specchi e di foto all'interno della casa. Nessuno ha mai il capito il perchè.. ve lo starete chiedendo , no? La risposta è semplice, beh...Perchè gli abitanti non hanno mai pensato che tutte le frasi dette, i gesti fatti e i pettegolezzi scambiati potevano ferire all'interno il cuore di una fanciulla sola al mondo, portandola all'esasperazione non fancendole vedere più neanche il suo volto . - Ecco piccolino una super scodella di croccantini per te!- Disse entusiasmata Grace - Miiiiiiiiiiiiao-
- Mhm.. Direi che hai bisogno di un nome... vediamo come posso chiamarti? Un nome che ti rispecchi... mhm.. Luna! Perchè sei splendida come proprio come la luna.. Allora che ne dici, ti piace?- - Miaaaaaaao Miaaao - - Oh Bene, vedo che ti piace! Benvenuta in famiglia Luna.. Giuro che mi prenderò cura di te, ti darò tutto il mio amore e ti prometto che ti proteggerò -
Passarono alcune ore e il buio con i suoi artigli catturò la luce facendo diventare il cielo di un blu intenso. Quella notte la luna era dipinta di rosso e in città tutto taceva. Era mezza notte inoltrata, Grace non riusciva a prendere sonno a causa degli incubi rincorrenti così decise di andare da Luna. Gli occhi splendenti della ragazza lacrimavano, non si sa il perchè. - Luna, cosa mi impedisce di farla finita? Di mettere fine a questa vita di merda! Io ci penso e ci ripenso e credo sia la cosa più giusta; Qui nessun essere umano mi vuole bene, e chi me ne voleva è andato via tra gli angeli... Allora io dico perchè se qui non posso essere amata non posso andare da chi mi ama?- Disse singhiozzando e urlando la fanciulla.
Fine primo capitolo.
Edited by Dolcesim - 20/6/2012, 16:31
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