Supernatural:L'alba del Lupo

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  1. m13
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    lupo

    Capitolo 1 :Il momento perfetto
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    Nel piccolo borgo di Sunset Valley,il sole splendeva sereno illuminando quella che sarebbe diventata una giornata perfetta.La casa candida risplendeva di luce e l’attesa era quasi palpabile,Dopo tre anni di convivenza,Brian Wisp e Helen Hoodust si sposavano.Si erano conosciuti ad un corso universitario,Brian lavorava come ricercatore mentre Helen si occupava di archeologia.

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    Brian continuava a scrutare con ansia l’orologio ogni due secondi come volesse indurlo ad accelerare la sua corsa,con un ultimo sguardo controllò se ogni cosa era al suo posto,i palloncini candidi,il palco dove avrebbe messo l’anello al dito della sua sposa,il buffè,le sedie…tutto era in ordine,mancava solo lei…la sua Helen.Ben presto gli invitati cominciarono ad arrivare e prendere posto sulle sedie.Helen arrivò con passo malfermo.I due ragazzi sedettero e ascoltarono la cerimonia…poi scambiarono gli anelli,con un groppo alla gola,Brian urlò <<che la festa cominci!>>.

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    Helen e Brian cominciarono subito a ballare…attorno a loro gli invitati mangiavano,chiacchieravano e ridevano e l’aria era carica di felicità…
    <<ce l’abbiamo fatta!>>sussurrò Helen
    <<già>>rispose Brian<<non è stato semplice ma alla fine eccoci qui>>
    <<basta pensare al passato!>>disse Helen con calore<<ci asetta una nuova vita…dobbiamo ricominciare>>
    <<e’ vero.>>disse Brian <<ora tutto sarà diverso>>.
    Guardando al passato Brian dovette ammettere che era stata una vera impresa riuscire a sposarsi…Lui e Helen avevano dovuto superare tante difficoltà per comprare quella casa,avevno risparmiato fino all’ultimo centesimo,sperando che quel giorno arrivasse…
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    <<allora la tagliate la torta???>>urlò Esper,la cugina di Brian
    <<si certo un attimo!>>disse Brian sorridendo
    Così tutti gli invitati si strinsero ai due sposini mentre Helen tagliava la torta nuziale,i due sposini giocarono a impiastrarsi la faccia di panna poi distribuirono una fetta di torta a ogni invitato.
    La torta fu consumata tra risate e scherzi…gli invitati sedettero tutti insieme ai tavoli e osservarono stupiti uno splendido tramonto che si aggiunse alla già perfetta giornata.
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    Infine scese la notte,ma la festa non finì…anzi,gli invitati erano più scatenati che mai e Helen e Brian ricominciarono a ballare,i volti illuminati dalle luci montate per la festa e dai coriandoli che riempivano l’aria.
    <<sembra che tutti si divertano eh?>>chiese Helen
    <<altrochè!>>rispose incerto Brian osservando uno zio che cercava di abbordare una cugina di helen,rosso in volto e con il singhiozzo che si sentiva fin lì
    <<hai…hic!venticinque anni…hic!bhe io ventisette!>>disse lo zio e Brian dovette smettere di ballare e fuggire via in preda alle risate
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    <<tutti qui un momento>>disse Antony,il fidanzato della cugina di Helen
    Tutti si radunarono curiosi.Lui si chinò e accese i fuochi d’artificio che illuminarono il cielo stellato di Sunset.
    Gli invitatai presero ad applaudire e pian piano si avvicinarono agli sposi per fare gli auguri e salutarli.
    La festa stava per finire,Brian e Helen sfiniti da quella lunga giornata stavano aspettando quel momento da un po’.
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    Le auto illuminavano la via che scendeva oltre la collina.Ormai c’erano solo due invitati che stavano andando via
    <<non male come festa vero?>>disse Helen
    Brian la guardò…era sfinito,dopo l’ansia i preparativi,erano arrivati alla fine….di fronte a lui c’era sua moglie,la ragazza perfetta,il suo sogno…Brian afferrò Helen e la baciò cn passione.
    <<a presto>>i due salutarono l’ultima invitata poi Brian si voltò e disse >>vieni con me>>
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    I due si baciarono sopra quel palco,e i coriandoli della festa esplosero attorno a loro,era davvero finita pensò Brian,mancava solo una cosa…
    <<allora…entriamo nella nostra casetta?>>sorrise Helen
    <<non ancora…prima dobbiamo fare un ultima cosa>>disse Brian
    I due aspettavano il momento di varcare quella porta…finalmente avrebbero avuto una casa tutta per loro,i mobili erano arrivati solo due giorni prima e i due avevano passato le quarant’otto ore perima delle nozze a montare tutto…
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    <<pensavo che ti sarebbe piaciuto>>disse Brian stringendo la spalla di Helen.
    Brian portò Helen al lago,quella notte la luna piena illuminava l’acqua calma e immobile e il cielo era trapunto di stelle
    Screenshot
    <<questo è il momento perfetto…e tu sei l’uomo perfetto…io sono fiera di essere tua moglie>>sussurrò Hele prima di baciare suo marito
    <<bene>>disse Brian dopo un po’<<c’è na casetta che ci aspetta…che ne dici?>>disse sorridendo
    <<non aspetto altro>disse Helen
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    <<ti dovrei prendere in braccio lo sai?>>disse Brian
    <<per una volta faremo a meno delle regole>>rise Helen spalancando la porta…
    Tutto era in ordine…la casa profumava di nuovo ma l’aria era carica di positività…
    <<eccoci a casa>>sussurrò Brian prima di chiudersi la porta alle spalle.
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    La luce fioca della sala di ingresso si spense e i due ragazzi salirono le scale verso la camera da letto.La casa brillò a lungo alla luce della lua e quella notte Brian e Helen fecero sogni tranquilli…non una foglia si muoveva,tutto era tranquillo e Sunset Valley regalò ai suoi abitanti un’altra notte speciale.
    Continua…presto il cap 2…che ne pensate???
     
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  2. Robyv
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    E' bellissima :oh: :oh: scrivi veramente bene, mi hai lasciata a bocca aperta :P non vedo l'ora di leggere il seguito :oh: :oh: :oh:
     
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  3. »ILoveMicio«
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    è veramente bella.. Complimenti ^^
     
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  4. m13
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    grazie a tutti ecco il secondo capitolo :)
    Capitolo 2-Giorno per Giorno

    Così era cominciato un nuovo capitolo nella vita di Brian e Helen.La nuova casa risplendeva di luce solare e l’armonia plasmava ogni stanza.Helen si stava domostrando un’ottima padrona di casa,al mattino preparava la colazione per lei e suo marito.

    <<buongiorno tesoro>>disse Brian
    <<buongiorno!>>rispose Helen<<finalmente un giorno di riposo dal lavoro,Cosa facciamo?>>
    <<beh>>rispose Brian<<ho un’idea,ma prima voglio gustarmi la tua ottima colazione>>

    I due sposini consumarono la colazione parlando del più e del meno,poi si alzarono dal tavolo,Helen lavò piano le stoviglie e si voltò a guardare la stanza.La casa era spoglia,avevano pochi mobili ma col tempo sarebbe diventata perfetta,oltre al salotto all’ingresso,c’era una sala da panzo che dava sulla cucina,un bagno comodo e una lavanderia mentre al primo piano c’erano cinque stanze,un bagno e quattro camere.

    I due si baciarono.<<tutto sembra perfetto>>sussurrò Helen
    <<lo è>>rispose Brian<<ci siamo meritati tutto questo,ora non dobbiamo far altro che vivere la nostra vita da sposati>>
    <<è vero e io comincerei subito>>rispose Helen tirando per la maglietta Brian e spingendolo su per le scale

    I due raggiunsero la camera da letto e si lasciarono andare alla passione,dimostrando l’un l’altro l’amore che gli aveva legati fin dal principio,fin dal primo sguardo,quel giorno quando timidi e impacciati erano entrati nell’aula del corso di politica estera.
    <<che ne pensi se facciamo una passeggiata?>>propose Brian
    <<va bene…mi preparo e usciamo>>rispose Helen

    <<aspettami!>>rise Brian
    <<sei una lumaca!>>rispose Helen
    Quel giorno,Sunset Valley godeva di un’altra giornata di sole,Gli alti rami degli alberi sulle pendici della collina si muovevano lenti,spinti da un venticello leggero,il lago risplendeva di luce e banchi di pesci attraversavano lenti la sua corrente…nelle case,le finestre erano tutte aperte,molte persone avevano avuto la stessa idea di Brian e Helne e si stavano concedendo una tranquilla passeggiata in città.Molti avevano portato i bambini al parco,le grida felici dei bimbi rompevano il silenzio della città e si mischiavano al rombo sordo dei taxi e delle auto in movimento.Brian e Helen videro molti ciclisti che sfidando la ripida salita della collina,si affaticavano a percorrere la strada in salita,quando passarono vicino a una casa sentirono le urla esasperate di una donna
    <<kevin!quante volte ti ho detto di riordinare camera tua!fila fuori,vai a giocare in giardino!>>

    I due sposini raggiunsero la piazza centrale…l’acqua che sgorgava dalla fontana produceva un leggero rumore di sottofondo e tutto intorno si sentivano voci,gente che rideva,alcuni che giocavano a calcio,altri intenti a fare un picnik,altri che leggevano un libro,o facevano vedere i loro acquisti agli amici…Brian e Helen sedettero sulla panchina tenendosi per mano e osservarono il mondo intorno a loro…lo scorrere tranquillo di una vita normale,nella città della valle dove tutto era sereno e i cittadini conducevano una vita felice e tranquilla.

    Brian afferrò Helen e insieme osservarono i pesci rossi che abitavano sul laghetto della piazza…il laghetto stava sotto il ponticello in pietra e ora che era calato il sole tutto appariva diverso,illuminato dalla luce arancione dei lampioni

    I due si baciarono…erano felici,quella era stata un’ottima giornata,avevano passato del tempo insieme,del tempo ritagliato dalla vita frenetica,tempo che era stato rubato dal lavoro…
    <<torniamo a casa?>>chiese Brian
    <<perché non andiamo a bere qualcosa prima??>>propose Helen

    Ma prima di poter allontanarsi,Brian e Helen videro un’artista di strada che suonava la chitarra,e rapiti cominciarono a ballare…

    Il locale era illuminato con luci verdi e blu che conferivano al posto un aria di mistero e relax,i due si avvicinarono al bancone indecisi su cosa ordinare mentre un gruppo di ragazzi suonava dal vivo e la folla attorno a loro gli acclamava

    Dopo il quinto cocktail,i due decisero di tornare a casa,Helen vuotò il bicchiere e i due lasciarono il locale…sulla via del ritorno,i due osservarono le stelle che illuminavano il cielo e la luna piena che gettava sulla valle ombre sinistre…un ragazzo li superò correndo all’inseguimento del suo cane che era fuggito e si stava nascondendo nel giardino della casa all’angolo,un gatto miagolava forte dall’appartamento al terzo piano di un palazzo e molte luci si spensero,quello era il segnale che Sunset si stava preparando a dormire,e a trascorrere ore di buio prima di svegliarsi all’alba.

    Helen stava già salendo le scale verso la camera da letto,con Brian al seguito quando qsuillò il telefono,sul volto di Helen si aprì in un’espressione di sorpresa poi rispose al telefono
    <<si…ciao Carol…cosa?Beh…devo parlarne con Brian…no…non credo ci siano problemi…martedì quindi?va bene ci sentiamo>>.
    Helen si voltò verso Brian e lesse nel suo volto la curiosità,così pensò di tagliare la testa al toro e raccontare tutto,rispondendo alle domande non ancora fatte,dipinte sul volto del marito.
    Continua…presto il capitolo 3 …che ne pensate???
     
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  5. Slv095
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    Bella bella bella! Non vedo l'ora di leggere il seguito, loro sono così carini :)
     
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    What does the fox say?

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    Alla riscossa con una nuova storia!!! xD

    Mi raccomando, non deluderci u.u
     
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  7. *Simmy*
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    *-* le tue storie sono una garanzia! non vedo l'ora di leggere il seguito ;D
     
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  8. Robyv
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    Mi piace :cla2: aspetto con ansia il capitolo 3 :oh: :oh:
     
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    Quando posti l'altro capitolo *-* ???
     
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  10. m13
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    salve a tutti chiedo perdonissimo per l'assenza! ora sono qui e voglio recuperare il tempo perso....per farlo voglio comiciare postando due capitoli della storia che non ho perso ma che intendo portare assolutamente a termine,vi dico solo che gran parte è già scritta quindi posterò con regolarità!
    ancora perdono :cry: :cry: :cry: e buona lettura! :)

    Capitolo 3-L’uragano April

    Heln si svegliò presto quella mattina.Erano trascorsi cinque giorni dalla telefonata di sua sorella Carol.Il motivo della telefonata era sua nipote April,a detta di Carol stava sttraversando l’adolescenza in maniera sconsiderata,non rispettava le regole e lei stessa si era offerta di trasferirsi a Sunset Valley dalla zia.
    Quando Helen raccontò a Brian della telefonata,Brian rispose che per lui non c’erano problemi,ma Helen si sentiva in colpa,in fondo erano sposati da poche settimane e avevano diritto alla loro privacy,ma d’altro canto,Carol li aveva aiutati moltissimo nei preparativi e sentiva di doverle un favore.

    Sapendo che sua nipote sarebbe arrivata da un momento all’altro,Helen si cambiò e andò in giardino a prendere la posta dalla cassetta delle lettere,in realtà era un modo per scaricare l’impazienza,era molto preoccupata per la nipote e si domandava come avrebbe potuto aiutarla.

    Il taxi giallo rallentò e una ragazza scese con due valige,aveva gli occhi ambrati,i capelli biondi e sul volto un’espressione di sdegnosa curiosità,passò in rassegna l’intero isolato,osservando le case vicine,i signori Tompson che uscivano per fare compere e il signor Broderick che potava le sue aiuole.Quando sentì la voce di Helen si voltò e sul viso si aprì un tiepido sorriso.

    <<ciao April>>disse Helen cauta<<com’è andato il viaggio?>>
    <<lungo>>rispose April distrattamente<<ma finalmente sono qui!>>
    <<bene mi fa piacere vederti felice>>disse Helen sapendo di dire una vera e propria bugia,l’espressione di sua nipote infatti diceva il contrario,aveva piuttosto lo sguardo di una a cui piacerebbe farsi calpestare da una mandria di bufali piuttosto che stare lì<<ehm…ma che stiamo a fare qui fuori?Prego seguimi dentro>>

    <<c’è un letto,un armadio e una scrivania…ops,dimenticavo la libreria!>>scherzò Helen mostrando a April la sua stanza<<fai come se fossi a casa tua,a me e Brian fa piacere averti con noi>>
    <<grazie zia>>rispose April<<credo che farò una doccia se posso prima di cena>>
    <<ma certo,fai pure ci vediamo dopo>>rispose Helen
    <<dimenticavo…zia?>>chiese April
    <<si dimmi>>rispose Helen
    <<immagino che l’iscrizione alla scuola superiore non sia ancora pronta vero?>>chiese April
    <<no mi spiace…dovrai attendere ancora qualche giorno>>rispose Helen
    <<bene!cioè volevo dire…ehm>>April arrossì<<ne approfitterò per andare in giro e conoscere Sunset valley va bene?>>
    <<si certo,noi domani mattina siamo a lavoro ma se vuoi puoi uscire a fare quattro passi!>>disse Helen
    <<benissimo,è proprio quello che voglio,grazie>>disse April prima di chiudere la porta del bagno.

    E così,il mattino seguente,April si ritovò ad osservare i profili di quella nuova città e assaporare pian piano quella nuova vita.Tutto stava andando come previsto quindi felice di questo,decise di concedersi una bibita al bar più vicino

    April mandò giù sei cocktail,doveva scaricare la tensione,trovava rassicurante l’alcool,che alleviava i suoi problemi,il barista non oppose resistenza anche perché April dimostrava più anni di quanti in realtà aveva

    April si guardò intorno,c’erano due ragazzi poco raccomandabili nel bar e non le sembrava il caso di chiedere delle informazioni così preziose a persone di quel genere,doveva andarci cauta,non destare sospetti e infiltrarsi con modi dovuti,il suo era un compito molto importante…

    Delusa da quel luogo,April prese un altro taxi e si diresse verso un altro locale,sentiva i vapori dell’alcool che alteravano i suoi movimenti ma la testa era lucida…sapeva di non avere tante occasioni e contava di risolvere il tutto quel giorno stesso…

    April puntò la sua preda,un ragazzo tranquillo beveva un drink all’angolo del pub,lei lo osservò a lungo chiedendosi se era il caso di chiedere subito quello che doveva ma decise di prederla con calma…se lui avesse visto una ragazza con un drink in mano si sarebbe sciolto subito e tutto sarbbe stato più semplice,al massimo,pensò April,se se ne fosse andato lo avrebbe seguito fuori e con qualche scusa avrebbe intavolato una conversazione

    April trangugiò altri quattro cocktail,ormai ubriaca,decise di gocare una partita a biliardo,di prendere tempo…il locale rea troppo pieno e non voleva che la sua voce arrivasse ad orecchie indiscrete

    April osservò i clienti andar via mentre arrivava il pomeriggio,lui era ancora lì,quindi poteva concedersi qualche svago,in fondo non sapeva quando si sarebbe divertita di nuovo così,aveva preso un impegno certo,ma non era ancora pronta ad affrontare quella responsabilità…

    <<ciao!>>disse April
    <<ciao>>rispose il ragazzo<<vedo che ti stai divertendo eh?>>
    <<già,sai sono appena arrivata da Bridgeport e sto esplorando la città>>rispose April
    <<e come mai sei qui a Sunset?>>chiese il ragazzo
    <<beh…io>>April pensò,era arrivata la sua occasione,se lui sapeva,aveva risolto il tutto in poche ore…era la sua occasione e non la doveva sciupare,così scelse le parole con cura
    <<sono arrivata solo ieri,sono una studentessa!Sono arrivata qui e mi fermerò pochi mesi per frequentare il corso di arti moderne >>rise April
    <<arti moderne…wow sembra difficile!>>disse il ragazzo
    <<e lo è!>>rispose April<<sai anche il mio professore lo dice sempre…approposito>>gli occhi di April si strinsero e le sue labbra si socchiusero nascondendo la sua avidità di sapere<<il mio professore ha dei parenti qui!lui si chiama Teodus Wilff,conosci qualche Willf da queste parti?>>
    Ecco,l’aveva detto…ora doveva solo aspettare…era una tortura ma sapeva che poteva anche andare male…infatti il ragazzo aggrottò la fronte e April quasi urlò la sua delusione…aveva fallito…ci avrebbe riprovato un'altra volta…con un’alra persona…poi però…
    <<willf hai detto?Ma si…scusa non ricordavo…certo,c’è una famiglia che vive nella decima strada,sono tipi tranquilli,che non vedi mai in giro…spero di averti aiutato!>>disse il ragazzo
    <<non sai quanto>>rispose April<<cioè volevo dire…ehm…grazie porterò il pacco che il mio professore mi ha chiesto di dare ai suoi nipoti>>

    Fiera della sua bravura,April quasi si mise a saltare di gioia,era così felice e ubriaca che afferrò il microfono e improvvisò un duetto con il proprietario del locale

    <<oh…ecco dov’eri!>>disse una voce alle spalle di April…era Helen.
    April perse il suo colorito<<ehm…ciao zia…oh zio Brian…cosa ci fate qui?>>
    <<no tu cosa ci fai qui!>>rispose Helen<<ma guardati! Sei…>>ma non finì la frase perché April si accasciò a terra e cominciò a russare
    Brian e Helen presero April di peso e la caricarono in macchina,solo quando furono arrivati a casa April si svegliò

    I tre sedettero sul divano,gli occhi di Brian saettavano dalla moglie a sua nipote in attesa che una delle due cominciasse a parlare
    <<spiegati>>disse Helen
    <<zia…sono mortificata>>disse April<<io…volevo solo divertirmi un po’>>
    <<lo immagino…e nessuno ti vieta di uscire e fare nuove esperiene ma non capisco come tu possa aver ceduto all’alcool,e soprattutto in quel modo!>>disse Helen
    <<io…io non volevo ero lì e…>>spiegò April
    <<e hai pensato di ubriacarti un po’,o di bere un drink che poi sono diventati dieci vero?>>disse Helen<<hai solo sedici anni,tua madre è esasperata April,pensavo che venire qui fosse una buona cosa per te,io non sono tua madre,non ho nessuna autorità verso di te,se ti parlo così è perché oltre a essere tua zia ti sono amica April,e come amica ho il diritto di preoccuparmi per te,per questo di invito a non far succedere di nuovo una cosa così>>disse Helen
    April non sapeva cosa rispondere,Helen non era arrabbiata e April sarebbe stata più felice se avesse urlato,quel tono di voce deluso era insopportabile.
    <<zia mi dispiace davvero,so che l’alcool fa male,e non berrò mai più così,starò alle tue regole,davvero…ti farò cambiare idea…riconquisterò la tua fiducia>>disse April sull’orlo delle lacrime
    <<mi fa piacere sentirlo April..ora hai bisogno di dormire,domani starai malissimo e già questa è una punizione sufficiente per le tue azioni…fila a letto!>>disse Helen e April capì dal suo tono che la conversazione era finita,augurò la buonanotte e fissando il pavimento si trascinò inb camera sua.

    Mentre osservava la sua stanza da sotto le coperte,April non potè fare a meno di pensare che aveva sbagliato,lei non era così,era una ragazza seria,spensierata e piena di vitalità,solo che l’unico modo per trasferirsi a Sunset era stato quello di portare sua madre a chiamare Helen.Il prezzo da pagare era stato alto ma in fondo April non riuscì a resitere,era triste per aver deluso la zia ma sul suo viso si aprì un debole sorriso…tutto era andato come doveva,era riuscita nel suo scopo…
    Ecco il capitolo 4 :) :
    Capitolo 4-Oltre la collina

    <<mi raccomando April>>disse Brian<<non vorrei vedere Helen di nuovo turbata>>
    <<no zio ti assicuro,ho imparato la lezione,davvero,vado solo a fare quattro passi>>rispose April
    Era sera.Sunset Valley era illuminata dalla luce fioca dei lampioni e oltre il lago spuntavano le prime stelle.Erano passati tre giorni dalla disastrosa serata di April,Helen e Brian avevano dato una seconda possibilità alla nipote e April si era comportata benissimo,in fondo sapeva di essere stata stupida e finalmente poteva essere se stessa.
    Quella sera però,April aveva deciso di terminare il suo compito,ormai sapeva dove doveva andare.

    April camminava a passo spedito,il suono dei suoi passi echeggiava nitido e spezzava quello dei rami degli alberi che la accompagnavano nel viale.Si sentiva osservata,sporca,sapeva benissimo che quello che stava facendo non era proprio bello ma lei si era fatta carico di quella missione,due volte si fermò,cercò di calmarsi e riprese a camminare verso la casa alla fine della via che pian piano si avvicinava

    Il luogo era spoglio,malsano e trascurato,April si ritrovò a fissare i contorni di una casa vecchia,si intravedevano delle tende oltre lo stato di sudiciume delle finestre,e la luce al primo piano illuminava i gradini di ingresso e la porta principale,era fatta di legno massiccio e scrostata.
    April bussò,all’interno una serie di voci zittirono di colpo,si udì un suono di piedi che si avvicinavano,poi la porta si spalancò e uscì una ragazza lentigginosa dai capelli rossi e uno sguardo indagatore.
    <<ciao posso fare qualcosa per te?>>chiese la ragazza
    <<ciao si,io in realtà cercavo Gordon Willf>>disse April con voce sicura
    <<gordon?oh beh aspetta un attimo>>disse la ragazza scomparendo oltre la porta per poi tornare alcuni secondi dopo<<prego accomodati pure>>

    April varcò la soglia e si ritrovò di fronte a un tavolo di legno rozzamente intagliato,occupato da diverse persone,una ragazza bionda,bella e gelida,con due occhi di ghiaccio che sembrava mandassero scintille,due ragazzi identici,due gemelli,una donna corpulenta di colore,e la ragazza che aveva aperto la porta di casa.
    <<buonasera>>sussurrò il ragazzo di fronte a April,aveva i capelli neri,gli occhi blu intenso e una voce suadente,aveva un sorriso che però non si estendeva agli occhi che erano attenti e scrutavano April con crescente curiosità
    <<e io che stavo uscendo per fare la spesa,stavo trascurando gli ospiti!>>rise la ragazza dai capelli rossi
    Anche April sorrise,lei aveva capito di più di quello che quella ragazza immaginasse.
    <<dici di voler parlare con me,ma mi spiace dirti che io non so chi tu sia>>disse il ragazzo Con i capelli neri,Gordon,con tono indifferente
    <<sono qui in veste di messaggero,ho un messaggio per te da parte di Kevin houlus>>disse April tutto d’un fiato e notò che Gordon suo malgrado riacquistò la sua curiosità

    <<dimmi di cosa si tratta>>disse Gordon,April prese un foglio che conteneva una messaggio e lesse a voce alta con voce limpida e sicura
    <<”tutto procede secondo i piani,il falco si fida di me,è a conoscenza che la valle sta conquistando l’antico splendore e presto tornerà a piena vita,l’antica verità giace di fronte ai tuoi occhi,oscura alla vista ma vicina alla lei prossima”>>April finì di leggere il messaggio e fissò Gordon,ma rimase delusa,il ragazzo non diede segno di interesse e non si scompose ma disse solo<<seguimi ,ragazzina.>>

    <<non vorrai…>>disse la ragazza bionda con gli occhi gelati<<sai bene che nessuno oltre noi può>>
    <<taci>>disse Gordon<<lei ha tutto il diritto di seguirmi>>poi aprì una porta alle sue spalle ben nascosta a prima vista e sparì oltre la soglia,i ragazzi lo seguirono e April chiuse il corteo.

    April pensava che oltre quella porta ci fosse una stanza invece rimase stupita quando si ritrovò all’esterno,c’erano basse mura e alcuni gradini che portavano a un foro sul terreno dove con una scala a chiocciola si scendeva in quello che April immaginava fosse una cantina sotto terra,mentre seguiva gli altri,il suo sguardo si perse per qualche secondo sulle case vicine e salendo le pendici della collina,April vide la luna crescente oltre le cime delle colline.

    La scala portava ad una stanza sotterranea con le pareti di pietra,illuminato a giorno,al centro c’erano
    morbidi divani candidi,era una sorta di salotto privato che però aveva un qualcosa di sinistro e poco ospitale.Tutti sedettero e Gordon disse<<allora ragazzina…hai detto di chiamarti April vero?Come hai conosciuto Kevin e come sei arrivata qui>>
    April,che si era aspettata una domanda del genere iniziò il suo racconto:
    <<ho conosciuto Kevin otto mesi fa,ad una festa a Twinbrook,io sono nata e cresciuta lì,quindi conosco molto bene i miei coetanei…sapete ho tanti amici.Pian piano io e Kevin abbiamo iniziato a frequentarsi,lui diceva che se non fosse stato per me sarebbe stato solo,perché si trovava lì per una vacanza studio,mi dice che con me si trova bene perché ho qualcosa in più delle altre>>April arrossì<<comunque un giorno iniziammo a parlare delle nostre famiglie e io gli dissi che aveva una zia che viveva qui,così lui mi chiese di venire qui,trasferirmi perché ero in pericolo laggiù,qualcuno aveva scoperto di me e lui non poteva venire qui a comunicarvi quello che succedeva,così ho cominciato ad esasperare mia madre,finchè le ho chiesto se trasferendomi qui per un po’ sarebbe cambiato qualcosa e lei ne è stata ben felice.Arrivata qui ho chiesto delle informazioni in giro usando la scusa della vacanza studio per nascondere i miei veri obbiettivi e sono arrivata da voi finalmente>>
    Gordon si alzò e April senza quasi rendersene conto lo imitò

    <<capisco ma come hai potuto fidarti di lui insomma cosa sai?>>chiese Gordon
    <<so che Kevin è una spia,so che teneva d’occhio il falco per cercare informazioni e so che deve restare ancora lì,perché è in missione per il branco>>disse April
    <>chiese Gordon aggrottando la fronte<<e cosa sarebbe???>>
    April lo fissò,lui era impassibile ma gli altri si scambiarono un’occhiata preoccupata,il clima nella stanza era cambiato e April sapeva che quando avrebbe risposto sarebbe stato tutto diverso

    April fissò tutti loro,poi voltò lo sguardo e fissando Gordon dritto negli occhi disse<<lo so>>
    Gordon non si scompose,ma nel viso si aprì un sorrisetto
    <<allora non sei così stupida ragazzina vero?>>chiese dolcemente<<quanto ti ha rivelato Kevin?>>
    <<tutto,ho avuto dei sospetti e alla fine ho scoperto il suo segreto,per questo sono qui,sa che si può fidare di me>>rispose risoluta April
    Gordon rise,una risata senza gioia e poi improvvisamente accadde.

    Nella stanza l’aria divenne d’un tratto pesante,come una folata di vento improvvisa,era come se lo stesso spazio si fosse alterato.Gordon aveva gli occhi fissi sul pavimento e sembrò emanare delle scintille elettriche,poi alzò lo sguardo e fissò April.
    I suoi occhi erano cambiati,splendevano come il più prezioso dei cristalli,erano piccoli pezzetti di ghiaccio,la sua faccia era cambiata,aveva l’aria famelica,le braccia e le gambe si ingrossarono,i peli crebbero sulle braccia e sul viso e i denti spuntarono oltre le labbra.April non si scompose,aveva già visto quella creatura.
    Era un licantropo.

    April andò via,camminando a passo svelto quasi non vide il vialetto della casa,non vedeva l’ora di lasciare quel luogo,sapeva di aver fatto quello che doveva e non aveva intenzione di restare un momento di più.
    Alle sue spalle Gordon la seguì con lo sguardo finchè non la vide sparire dietro l’incrocio della via.
    I suoi occhi si strinsero malevoli e sussurrò
    << a presto piccola April,tu sarai la chiave che risolverà i nostri problemi>>.
    Continua…presto,MOLTO presto il quinto capitolo…che ne pensate???
     
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  11. Eltenin
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    Bellissimopoooooooooo!! Mi piace un mondo!! Aspetto con ansia il 5° capitolo!
     
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    La storia l'ho spostata di nuovo nella sezione Beautiful :3
     
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    Capitolo 5 –Sospetti

    April aspettava.
    Lei e Helen erano in cucina,e quella mattina particolarmente luminosa inondava di luce la stanza,Helen guardava rapita il panorama dalla finestra e quasi non si accorse che la nipote arrivò alle sue spalle.
    <<zia?>>chiese April incerta
    <<dimmi April>>rispose Helen
    <<sai oggi pensavo di uscire a fare quattro passi…posso?>>chiese April cauta
    <<si certo>>rispose Helen
    <<non mi hai ancora perdonato vero?>>chiese April

    <<no non è questo>>disse Helen <<e che non capisco,da quando sei qui abbiamo passato davvero poco tempo insieme,a parte quel giorno>>disse Helen<<comincio a pensare che tu non ti trovi bene qui April>>
    <<no zia non è vero!Io qui mi trovo benissimo,solo mi piace passare le giornate a passeggiare in città,ti prometto che passeremo del tempo insieme>>rispose mortificata April
    <<e poi non capisco perchè sei qui!>>disse Helen
    <<in che senso zia?>>disse April<<la mamma ti ha detto delle cose immagino>>
    <<si certo e non capisco come abbia potuto mentirmi April,tu non sei una viziata,adolescente,sei buona intelligente e molto rispettosa..non capisco come mai a casa tua ti comportavi così!>>disse Helen
    <<avevo solo bisogno di cambiare aria per un po’>>rispose April
    <<ho capito…ora vai ti stai perdendo la tua passeggiata!>>helen sorrise
    <<grazie zia sarò di ritorno al pomeriggio,e ti prometto che stasera staremo insieme!>>disse April uscendo.

    Ma Helen non era soddisfatta delle rispose di April,la seguì con lo sguardo dalla finestra poi quando vide che era ormai lontana salì nella sua camera.Non capiva come una ragazza così tranquilla avesse fatto di tutto per farsi odiare da sua madre,cominciò a sospettare che ci fosse un motivo ben preciso e che qualcosa che April nascondeva l’avesse condotta fino a Sunset Valley,e aveva ragione.Dopo circa mezz’ora trovò qualcosa di inaspettato,nella libreria trovò nell’ultima pagina del libro di filosofia un indirizzo.
    Allora April era lì per un motivo preciso,qualcosa di segreto e trascorreva le giornate in compagnia di qualcuno.
    Helen sapeva che se April avesse scoperto cosa stava facendo ci sarebbe rimasta male ma in fondo,Helen era responsabile di sua nipote e non poteva permettere che corresse qualche pericolo.

    Helen decise di seguire April,era sicura che si trovasse all’indirizzo scritto nel libro,così uscì,per strada,tutto trascorreva tranquillo,Helen quasi non vedeva ciò che succedeva attorno a lei,aveva lo sguardo fisso e i suoi piedi battevano la strada veloci,come se qualcun altro li guidasse verso la loro meta

    Intanto,due vie più avanti,April bussava alla porta dei Willf,era preoccupata dal discorso della zia anche se sapeva che non poteva immaginare cosa stava succedendo,decise che avrebbe spiegato a Gordon dei sospetti della zia e si sarebbe allontanata da quella casa par un po’.

    La porta si chiuse con un colpo secco e April fu inghiottita dalla casa misteriosa,intanto all’esterno,Helen cercava riparo sotto il salice piangente,cercando di avvicinarsi alla casa senza essere vista.Heln osservò a lungo quel luogo inospitale e in lei crebbero i sospetti che la nipote stesse facendo qualcosa che non doveva,il desiderio di sapere si impadronì di lei e pian piano si avvicinò

    <<bentornata April>>la accolse Gordon con voce gelida.
    <<sai l’altro giorno non ti ho fatto alcune domande,come hai fatto ad arrivare qui,insomma voglio dire,stai in un albergo?>>chiese Gordon con aria stanca,quasi annoiata
    <<no,sto da mia zia,la sorella di mia madre,le ha telefonato quando io ho espresso il desiderio di trasferirmi e quindi sono andata a vivere con lei>>rispose April pensando alla domanda e concludendo che non c’era niente di strano nel rispondere
    <<<oh capisco,immagino sia un gran peso tener nascosto quello che hai fatto>>disse Gordon
    <<non sai quanto,infatti credo sia meglio tenere le distanze per un po’>>rispose April
    <<sono d’accordo,ma dimmi un po’ del branco di Twinbrook,i nostri,i mannari che rispondono al nome di “falco”>>chiese Gordon e stavolta nella sua voce c’era una nota d’impazienza
    <<beh,quando ho scoperto cos’era Kevin loro erano all’oscuro,ma purtroppo una sera ci hanno visti parlare al parco e quindi volevano uccidermi o mordermi per farmi diventare un membro del branco>>spiegò April<<ma Kevin mi aveva detto come il falco aveva ucciso le vostre famiglie e vi aveva trasformato,mi ha raccontato della vostra fuga da Bridgeport,e non voleva che lo stesso succedesse a me,e io ho promesso di aiutarlo e aiutarvi>>concluse April
    <<è vero,il falco mi ha rovinato la vita e gliela farò pagare>>rispose Gordon<<non sanno cosa sono diventato,non sanno che ogni giorno della mia vita l’ho trascorso a cercare di diventare più forte>>

    Gordon si trasformò.
    <<non mi piace essere un licantropo>>disse<<ma ora fortunatamente ho l’arma per vendicarmi,qui,a Sunset valley nascerà un branco che non avrà eguali perché ora abbiamo il potere di contrastare qualunque ostacolo>>disse Gordon
    <<davvero?quindi vi vendicherete?>>chiese April<<in che modo?>>
    <<oh piccola April non vorrai che ti sciupi la sorpresa vero?>>rise Gordon<<lo soprirai a tempo debito,e ora>>concluse<<vattene via,non vorrei che la tua famiglia sospettasse qualcosa,se ci sarà bisogno di te ti informerò>>

    April si alzò.
    Lei e Gordon non potevano sospettare che qualcuno,all’esterno aveva visto tutto.Helen non era riuscita a sentire una sola parola ma aveva visto finalmente con chi aveva a che fare April e questo bastava.Non avrebbe dimenticato facilmente quelli occhi lucenti,quei fari di malvagità che avrebbero potuto aprire un varco anche nelle tenebre più buie.

    Helen corse via,nemmeno vide la strada di fronte a se,ma continuò a correre verso casa senza voltarsi indietro e intanto la sua mente viaggiava spedita cercando di immaginare perché April conosceva quelle persone e come le aveva conosciute ma soprattutto voleva sapere il motivo che l’aveva spinta fra le braccia di creature fameliche come quelle.

    Mentre le due donne correvano,senza saperlo vicine fra loro,Gordon aveva ottenuto ciò che voleva,con passo felpato raggiunse l’esterno e si avviò verso la botola,fiutava l’odore della vittoria,l’obbiettivo che da anni si era preposto di raggiungere,scese le scale in silenzio troppo eccitato per rallentare il passo.

    Erano tutti nella stanza sotterranea.Improvvisamente alzarono lo sguardo e videro Gordon scendere le scale e di colpo ammutolirono.Gli sguardi dei presenti saettarono carichi di curiosità dall’uno all’altro senza però avere il coraggio di chiedere,poi vedendo il sorriso trionfante del loro capo si calmarono e chiesero
    <<com’è andata?>>
    <<non poteva andare meglio>>rispose Gordon e ora andiamo nella cripta,trasformatevi forza!>>sbraitò<<io vi raggiungerò presto>>

    Gordon aprì una botola nel pavimento che nascondeva un’altra scala,alla fine della scala c’era una stanza più piccola di quella che aveva appena lasciato,carica di libri,e un corridoio tra loro finiva in un angolo dove tutti i licantropi attendevano il loro capo in silenzio.

    Gordon sedette nella poltrona centrale.
    Si trovavano in un angolo dove le pareti e il pavimento erano di pietra viva,illuminata dalla luce dei candelieri appesi al soffitto.C’erano delle postazioni per tutti ma Gordon sedette su una poltrona che ricordava una specie di trono,riservato a chi comanda.
    <<eccoci qui>>disse Gordon<<finalmente il nostro obbiettivo si avvicina,ora l’unica cosa da fare è ingrossare le fila del nostro branco>>
    <<hai trovato una vittima?>>chiese uno dei gemelli
    <<chi è…una donna?>>chiese l’altro gemello

    <<every,Steve siete davvero ottusi>>rispose Gordon e i due abbassarono lo sguardo a disagio
    <<dobbiamo avere quella ragazza,morderla senza destare sospetti perché è di vitale importanza!>>disse Gordon
    <<e sei sicuro di riuscirci?insomma non sarà semplice attirarla qui>>disse la donna bionda
    <<verrà Jude>>disse Gordon guardandola<<april tornerà,ha solo espresso il desiderio di allontanarsi per non destare sospetti e io ho acconsentito,ma la prossima volta che succederà tutto sarà diverso>>

    <<ma lei ha capito il messaggio di Kevin?>>chiese la donna di colore
    <<certo che no Tania,altrimenti non sarei così felice>>la zittì Gordon asciutto
    <<ho la sensazione che sarà più dura del previsto>>disse la ragazza lentigginosa dai capelli rossi
    <<hai così scarsa fiducia in me sorellina?>>chiese Gordon<<april verrà e nemmeno lei potrà capire l’orrore delle sue azioni,lei è la chiave…la chiave di tutto Katy e noi approfitteremo della bontà di quella ragazza per avere il potere di regnare su questa valle e su quelle di tutto il mondo>>

    Gordon osservò la sfera di fronte a lui.
    <<la sfera non mente mai e i presagi che contiene portano buone notizie>>disse Gordon<<quando lei diverrà come noi allora…allora si che ci divertiremo…questo è solo l’inizio,Sunset Valley si ritroverà di fronte a un evento così straordinario,qualcosa che non si è mai visto e che nessuno potrà nemmeno immaginare…>>.
    Continua…presto il sesto capitolo…che ne pensate???
     
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12 replies since 6/10/2012, 14:10   335 views
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