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Capitolo 0 Extra
Edward Brown, conosciuto ai più come Ed, è un ragazzo timido e poco determinato. L’unica persona che sembra in grado di spronarlo ad uscire dal suo guscio è la sorella gemella, Alex, che è anche l’unica con cui sembra completamente a suo agio. Nel tempo libero legge storie di avventure in mondi lontani e fantastici, che spesso ripercorre e reinventa nella sua mente. Questa abitudine gli ha conferito la fama di persona un po’ distratta, sempre con la testa tra le nuvole. Da piccolo aveva l’abitudine di raccontare ai familiari le storie che inventava, ma dato il poco successo riscosso, in particolare con il padre, adesso preferisce tenersele per sé.
Alexandra Brown, per gli amici Alex, al contrario del fratello è una persona socievole e determinata. È una ragazza molto creativa, infatti passa moltissimo tempo a lavorare sul suo quadro. Nessun altro della famiglia sembra ancora aver capito quale sia il soggetto dell’opera, ma vedendola tanto entusiasta la incoraggiano comunque. È iperprotettiva nei confronti del fratello gemello, infatti li si vede sempre assieme. Spesso si lamenta di dovergli fare da balia, ma in realtà quel ruolo non le dispiace. Litiga invece spesso con la sorellina Alice, che considera una rompiscatole impicciona, obbligando la madre a inventare manovre diversive per separarle.. -
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Capitolo 1: Il Castello di Luce
Incuriositi dal misterioso messaggio di nonna Beth, Alex e Ed decidono di seguire le enigmatiche istruzioni e dirigersi verso il bosco a est, alla ricerca dell’enigmatica betulla.
Alex: almeno tu sai dove stiamo andando, vero?
Ed: non mi dirai che ti sei già persa? Siamo entrati nel bosco da neanche mezz’ora… Cerca la radura con la betulla, piuttosto.
Alex: “cerca la betulla”, come se fosse fa…
Ma all’improvviso una radura circolare appare davanti ai loro occhi, con una betulla rigogliosa nel centro.
Alex:…cile.
Ed: bene, credo che potrebbe essere questa. Cosa dovremmo fare adesso?
Si avvicinano alla betulla, e improvvisamente si sentono sollevare da una forza misteriosa…
Alex: AH! Che sta succedendo?
E di colpo si trovarono di fronte a un castello lussureggiante, di un bianco abbagliante.
Alex: ok, questo è strano. Dove siamo finiti?
Ed: nella lettera si parlava di un “Castello di Luce”, potrebbe essere questo.
Alex: capitan ovvio…
Dal portone principale esce una donna bellissima, accompagnata da un signore che sembra essere il suo assistente, che inizia a scendere lentamente la lunga scalinata.
???: benvenuti ragazzi, vi stavamo aspettando! Questo è il Castello di Luce, qui imparerete tutto quello che si possa imparare della Magia, e io sono la vostra Preside. Non restate in strada, accomodatevi!
Alex: certo, arriviamo! Sbrigati Ed, non startene lì imbambolato!
Ed: …cosa? Sì, arrivo…
Così salgono anche loro la lunga scalinata ed entrarono nel castello. Vengono accolti in un salottino, dove oltre alla preside e al suo assistente li aspettano altri due ragazzi.
Preside: accomodatevi, c’è posto per tutti! Direi che prima di tutto potremmo iniziare con le presentazioni. I due ragazzi qui con me hanno ricevuto le loro bacchette già da qualche mese, e si chiamano Oliver Young e Summer Shannon.
Oliver e Summer: Piacere di conoscervi.
Alex: piacere mio! Io sono Alexandra Brown… Ed, non fare il maleducato, rispondi!
Ed:… Ah, certo. Piacere mio. Sono Edward.
Preside: Oliver, Summer, adesso potete tornare ad esercitarvi. Alexandra, Edward, con voi invece pensavo di iniziare a spiegarvi un po’ di cose.
Preside: Come prima cosa, dovete sapere che le bacchette che avete ricevuto sono strumenti estremamente potenti, che vi permetteranno di fare praticamente tutto quello che vorrete. È un Dono molto ambito, quindi per evitare di creare scompiglio non dovreste parlarne con altre persone.
Alex: certo, non ci sono problemi.
Preside: ero sicura che avreste capito. Dobbiamo sfruttare il nostro Dono al meglio, per aiutare il più possibile la Comunità, e abbiamo imparato che la segretezza è fondamentale per questo.
Ed: Ah.
Preside: non dovete essere nervosi, noi siamo come una famiglia, e voi siete appena diventati parte di noi. Ma bando alle ciance, direi di passare a questioni più importanti. Come il funzionamento della nostra magia per esempio.
Dovete sapere che la magia è interamente contenuta nelle vostre bacchette, e che il vostro compito è imparare a usare questo potere al meglio.
Ed: Ma allora non c’è nulla di speciale in noi, è tutto in quei pezzetti di legno?
Preside: non c’è bisogno di fare quella faccia delusa, voi siete comunque speciali perché siete stati scelti per usare questo Dono.
Ed: Uhm….
Alex: ma Ed, chissenefrega! Possiamo imparare a fare le magie, cosa cambia se dobbiamo usare quelle bacchette?
Ed: Bhà, sarà come dici tu…
Preside: comunque, in pratica per fare un incantesimo è sufficiente concentrarsi su quello che si vuol far succedere e sulla bacchetta stessa. Se vi concentrate abbastanza lo Spirito della bacchetta vi ascolterà e realizzerà la vostra richiesta. Con il tempo la vostra bacchetta potrebbe iniziare a darvi qualche piccolo suggerimento, e ascoltandola potreste riuscire in magie che prima credevate impensabili!
Alex: Wow, quando possiamo iniziare?
Preside: Anche subito, se volete…
Alex: sul serio! Io ci sto, forza Ed andiamo!
Ed: Uhm… cosa? Va bene, arrivo…
Si alzano dai divanetti e passano nella stanza vicina piena di vecchi leggii, calderoni e altri strani oggetti, in cui trovano Summer e Oliver.
Preside: come prima cosa, vi faremo vedere come si fa. Eric, fa vedere loro un incantesimo.
Eric: Subito, mia Signora.
L’assistente della preside inizia ad agitare la sua bacchetta, e dopo pochi secondi appare un mazzo di fiori.
Alex: Wow! Voglio provare, voglio provare!
Oliver: guarda che quello è un incantesimo facile…
Preside: molto bene, adesso provate voi ragazzi! Sì, anche tu Oliver, anche se sei già capace un po’ di pratica non ti farà male. Pronti? Via!
Alex: non è giusto, sono solo uscite un mucchio di scintille…
Oliver e Summer stringevano invece in mano una rosa ciascuno.
Oliver: non preoccuparti, la prima volta non ci riesce mai nessuno, pure io ho dovuto provarci tre volte.
Summer: ma cosa? Oliver, guarda il novellino…
Ed, concentratissimo, stava ancora agitando la sua bacchetta, ma lentamente un mazzo intero di margherite apparve sul pavimento davanti a loro.
Summer: stupefacente… sei sicuro di non aver mai tenuto in mano una bacchetta, novellino?
Ed: no, è la prima volta…
Oliver: sarà la fortuna del principiante…
Preside: Oh, ma guardate quanto è tardi! Per oggi può bastare, potete tornare domani pomeriggio.
Alex: Oh, ho un idea! Perché domani mattina non venite tutti a casa nostra per esercitarci tutti assieme? Mamma e papà saranno fuori, e si porteranno dietro anche Alice…
Summer: si può fare…
Oliver: perché no? Un po’ di pratica non può farci male, giusto?. -
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Capitolo 1 Extra
Anthony Brown è un noto docente di fisica della scuola superiore locale. Ama talmente tanto la materia da riuscire a far appassionare anche i suoi allievi più svogliati. A casa cerca di trasmettere la sua passione anche alla moglie e ai figli, raccontando spesso simpatici aneddoti di fisici famosi, anche se ormai gli altri fanno solo più finta di ascoltarlo perché li hanno già sentiti tutti almeno tre volte. Da giovane era appassionato della serie Star Wars, tanto da partecipare alle convention indossando costumi e brandendo spade laser di plastica. Sogna segretamente di poter andare almeno una volta nello spazio, ma per il momento si limita a osservare il cielo stellato tutte le volte che può.
Susan Brown, cognome da nubile Fisher, lavora nel distretto di polizia della città. Attualmente è agente di pattuglia, ma punta al ruolo di detective. Sul lavoro è nota per la sua capacità di mantenere il sangue freddo anche nelle situazioni peggiori e soprattutto per la sua mira infallibile. Da giovane aveva avuto la possibilità di entrare nella nazionale olimpica di tiro a segno, ma ha preferito rinunciare per poter mettere su famiglia. Passa comunque ancora un’ora al poligono di tiro tutti i giorni prima del lavoro, a suo dire “per distendere i nervi”. A casa si trasforma in una madre amorevole e attenta alle necessità dei suoi figli e del marito.
Alice Brown è la piccoletta di famiglia. Adora il film “Alice in Wonderland”, perché la protagonista si chiama proprio come lei. È una bambina molto vivace, alla costante ricerca di qualcosa da fare. Si sente spesso un po’ sola ed è quindi gelosa di Ed e Alex, che invece sono sempre assieme. È anche molto curiosa e intelligente, infatti è una delle poche persone che ascoltano con interesse le citazioni di fisica del padre. È anche una giocatrice provetta di scacchi, e da quando ha memorizzato le regole del gioco non ha mai perso una partita.. -
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Capitolo 2: Dentro la bacchetta
Susan: Alice, sbrigati o i negozi chiuderanno tutti!
Alice: ma mamma, non voglio venire, voglio vedere che combina Alex…
Anthony: lascia in pace tua sorella…
Susan: infatti, è la prima volta che lei e Ed riescono a invitare qualche amico a casa…
Alex: …e tu romperesti solo le scatole. Quindi vai con mamma!
Alice: non è giusto! Perché si possono divertire solo loro? Io…
Continuando a lamentarsi, Alice si arrende e inizia a seguire la madre e il padre.
Nel frattempo Alex, stufa di sentire i capricci della sorella, sale nella sua stanza dove la aspetta il fratello. Era stata una vera fatica convincere la mamma a lasciargli casa libera, e Alice non era stata molto collaborativa.
Alex: pronto Ed? Oliver e Summer dovrebbero arrivare tra pochi minuti.
Ed: Uhm…
Alex: cerca di spiccicare qualche parola stavolta, ieri hai fatto parlare solo me…
Ed: Ah
Alex: ma che diamine ti prende? È da due giorni che parli anche meno del solito, stai bene?
Ed: …come? Oh, certo, sto bene, non preoccuparti…
Alex: se lo dici tu…
Driiiiiiiiiiing
Alex: AH! Sono arrivati!
Scendono quindi al piano di sotto e invitano Oliver e Summer ad entrare.
Oliver: Permesso…
Alex: accomodatevi, fate come se fosse casa vostra…
Summer: ma che casetta, ehm, come dire, graziosa…
Alex: bene, ci siamo. Cosa possiamo provare a fare?
Oliver: eh eh, ma come siamo impazienti. Direi che per oggi ci conviene evitare incantesimi veri e propri, rischiamo di incendiarvi casa. Potremmo invece provare ad entrare in contatto con le nostre bacchette…
Alex: Oh…
Oliver: non fare quella faccia delusa, è una cosa molto importante invece. Se non si impara a conoscere la propria bacchetta non si possono fare incantesimi decenti.
Alex: va bene, cosa dobbiamo fare?
Summer: è abbastanza facile in realtà. Ti metti comodo, chiudi gli occhi e ti concentri sulla bacchetta, cercando di percepire qualcosa.
Alex: Uhm, non sono sicura di aver capito cosa intendi…
Oliver: non è mai facile all’inizio, ma l’unico modo per capire il concetto è provare.
Alex: Va bene! Iniziamo!
Si dirigono verso il prato, si siedono con le loro bacchette in mano, chiudono gli occhi, prendono un lungo respiro e si concentrano il più possibile.
Dopo una decina di minuti…
Alex: ah, è impossibile, non ho ancora sentito nulla! Voi invece?
Summer: non sono passati neanche dieci minuti, concentrati!
Oliver: io credo di aver già sentito una specie di sussurro invece…
Summer: non tirartela troppo adesso…
Alex: Ed, tu sei riuscito a sentire qualcosa invece?
Alex: Ed? Ci sei?
Alex apre finalmente gli occhi, per vedere il fratello accasciato a terra, svenuto.
Alex: Ed, che ti succede? Non sta bene, che gli è successo?
Anche Oliver e Summer si avvicinano preoccupati a Ed.
Oliver: non ho mai visto niente del genere, potrebbe anche essere un semplice malore. Era mai svenuto prima?
Alex: no, non gli era mai successo prima! Cosa possiamo fare?
Alex inizia a scuotere il fratello, cercando di svegliarlo.
Alex: Ed, cavolo svegliati! ED!
Ma dal luogo in cui si trova Ed non può sentire quello che gli dicono. È finito in un misterioso spazio bianco e luminosissimo, che sembrava estendersi all’infinito in tutte le direzioni. Non vedeva né pavimento né pareti, eppure non gli sembrava di precipitare nel nulla.
Spaesato, inizia a vagare in quel posto misterioso.
Ed: C’è nessuno?
Continua a camminare senza meta per molto tempo, era difficile quantificare quanto in un posto del genere. Improvvisamente compare dal nulla bianco un trono luminoso, su cui siede una strana donna.
???: Benvenuto Ed, ti stavo aspettando.
Ed: chi sei tu? E come fai a sapere il mio nome?
Ed guarda più attentamente la strana signora. Assomigliava incredibilmente a…
Ed: Alex, sei tu? Cosa ci fai qui? Cosa…
???: Calma, calma, devi avermi scambiato per qualcun altro. Io sono un umile Spirito della bacchetta. Mi chiamo Jill, e per me è un piacere conoscerti finalmente di persona. Sono molto sorpresa che tu sia arrivato fino a qui, sei il primo a riuscirci…
Ed: E come mai sei uguale a mia sorella?
Jill: Deve essere solo un caso, mio caro.
Come incantato, Ed si avvicina a meno di un metro da quella strana donna.
Ed: aspetta, non sei Alex, sei più grande…
Jill: e io che ti avevo detto? Sono Jill, lo Spirit…. AAARGHHHHHHHHHH!
Jill si prende la testa tra le mani urlando in modo agghiacciante, sembra lottare contro qualcosa. Ed non sa cosa fare, è pietrificato dalla paura.. -
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Capitolo 2 Extra
Oliver Young è un ragazzo molto intelligente e ambizioso. Porta sempre spessi occhiali, senza i quali non vede a un palmo dal naso. Entrambi i suoi genitori sono chirurghi, e passano la maggior parte della giornata all’ospedale, quindi Oliver non li vede spesso. I due hanno grandi aspettative per il figlio, e ci tengono a fornirgli la migliore istruzione possibile. Il ragazzo è cresciuto in compagnia della vecchia tata, la signora White, che gli ha trasmesso la sua passione per la lettura. Segretamente, Oliver sogna di poter un giorno vivere un’avventura come quella dei libri che gli venivano letti, e per questo è stato tanto entusiasta di ricevere la sua bacchetta e di scoprire dell’esistenza di un mondo fantastico sconosciuto ai più. Sul suo biglietto era scritto che era stata proprio tata White a spedirgli la bacchetta. In un solo mese è riuscito a leggere tutti i libri disponibili al Castello li Luce.
Summer Shannon è una ragazza molto orgogliosa e un po’ altezzosa. Passa ogni giorno almeno un’ora cercando di mettere ordine ai capelli, raccogliendoli in strette treccine, perché odia i suoi ricci ribelli. È nata in una famiglia ricca, che amministra un’importante industria automobilistica sin dalla sua fondazione, e che vanta il primato di prima famiglia afro-americana ad aver raggiunto tale posizione. Avendo vissuto tutta l’infanzia da sola in una casa enorme è diventata un po’ viziata e solitaria, ma con le persone che le vanno a genio diventa simpatica e perfino disponibile. Sin da bambina suona il pianoforte, e ormai è diventata bravissima.. -
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Capitolo 3: Rivelazioni
Quando la donna si riprende sembra parecchio disorientata, ma appena vede Ed il suo viso si illumina con un sorriso.
Jill??: Ed, sei veramente tu? Ma quanto sei cresciuto!
Ed: Cosa? Chi…
Jill??: non mi riconosci? Sono tua nonna, Elisabeth!
Ed: Nonna Beth? Ma come, fino a un momento fa… poi sei giovanissima, sembri Alex…
nonna Beth: è una lunga storia… diciamo che quella che vedi non sono proprio io,è più che altro una mia immagine…
Ed: non ci sto capendo niente…
nonna Beth:aspetta un attimo, se tu sei qui significa che tu e Alex avete ricevuto le bacchette, vero?
Ed: Certo, ce le hai spedite tu nonna…
nonna Beth: cavolo, mi hanno proprio fregata… Ed ascoltami, non ho molto tempo, presto tornerà Jill. Ti avranno detto che la magia delle bacchette dipende del tutto dagli spiriti in esse contenuti. Ma non ti hanno detto da dove questi esseri traggono la loro energia…
Ed: infatti, non ce l’hanno detto.
nonna Beth: come posso spiegartelo… In pratica gli Spiriti delle bacchette approfittano del collegamento che si instaura tra noi e loro quando facciamo degli incantesimi per insinuarsi sempre di più nella nostra testa. Con gli anni riescono anche a soggiogare la nostra mente e a prenderne il controllo, e così ci obbligano a fare cose orribili! Quando poi il portatore diventa troppo vecchio, come nel mio caso, viene assorbito dalla bacchetta e il suo spirito fornisce l’energia necessaria allo Spirito della bacchetta per sopravvivere. Poi la Madre degli Spiriti provvede a consegnare le bacchette a dei nuovi portatori, che di solito sono imparentati con i precedenti, e tutto ricomincia da capo.
Ed: cosa? Ma…
nonna Beth: Non c’è tempo, lo Spirito tornerà presto! Allora, la Madre degli Spiriti sfrutta gli assoggettati, che chiama Discepoli, a compiere azioni orribili! Ho visto personalmente intere folle ipnotizzate, vogliono tenere sotto controllo l’intera popolazione! Finché la vostra mente è sgombra dovete fermarli, Ed!
Ed: cosa? Ma chi è questa Madre, come…
nonna Beth: AArrrrrrrrrgghhhhhhhhh! Sta… tornando… Dovete fermarli… Ed
Beth si teneva di nuovo la testa tra ne mani, Jill stava riprendendo il controllo sulla sua mente…
Jill: cos’è successo? Come ha fatto quella sciocca a riprendere il controllo? E tu cosa ci fai ancora qui? Vattene, VATTENE!
Ed si sente tirare da tutte le parti, tutto tornava bianco…
Nel frattempo Oliver, Summer e soprattutto Alex, che piange inconsolabile, sono sempre più preoccupati per Ed e non sanno cosa fare.
Ma improvvisamente Ed si sveglia, e si mette a sedere ancora tremante.
Ed: AH!
Alex: Ed! Stai bene? Cosa ti è successo? Come…
Oliver: lasciatelo respirare…
Per dar modo a Ed di riprendersi si spostano in cucina, lo fanno sedere e gli preparano una cioccolata calda con doppio zucchero. Dopo averne bevuto un bel sorso sembra stare un tantino meglio, anche se trema ancora un po’.
Alex: cosa ti è successo Ed? Ci hai fatto preoccupare…
Summer: è normale che sia scosso, non è piacevole svenire così. Dagli un minuto e starà meglio di prima!
Oliver: ma da quando siamo così premurose?
Summer: (linguaccia)
Ed: … ragazzi, mi è successo qualcosa di molto… strano.
Alex: cosa ti è successo? Mi stai facendo preoccupare!
Ed: ecco… ho iniziato a concentrarmi sulla bacchetta. Avevo gli occhi chiusi, quindi vedevo tutto nero…
Oliver: questo era ovvio…
Alex: lascialo finire! Continua pure Ed…
Ed: non so bene cosa sia successo dopo, ma all’improvviso tutto è diventato bianco… mi sembrava proprio di trovarmi in un altro posto…
Summer: ma se non ti sei mai mosso dal prato!
Oliver: il suo corpo non si è mai mosso dal prato. Ma il suo spirito può essere andato altrove…
Summer: mi sembra più probabile che se lo sia sognato…
Alex: non ascoltarli Ed, continua.
Ed: il punto è che non ero solo lì. C’era anche una donna, che assomigliava tantissimo a te, Alex.
Alex: a me? E chi era?
Ed: si è presentata come Spirito della bacchetta, diceva di chiamarsi Jill.
Oliver: quindi sostieni di essere entrato nella tua bacchetta e di aver incontrato di persona lo spirito che c’è dentro?
Ed: non è così semplice. A un certo punto si è presa la testa tra le mani, e quando si è svegliata sosteneva di essere qualcun altro. Diceva di essere nonna Beth.
Alex: nonna Beth?
Ed: era difficile riconoscerla, era talmente giovane da sembrare te.
Alex: ok, questo è strano.
Ed: non quanto quello che mi ha detto. In breve, mi ha detto che gli spiriti delle bacchette corrompono la mente di chi le usa, fino a prendere il possesso dei loro corpi. Quando si è troppo vecchi la bacchetta ti assorbe e usa la tua energia per alimentare lo Spirito al suo interno.
Alex: ma non è possibile! Quindi la tua bacchetta funziona perché usa lo spirito di nonna Beth?
Ed: e c’è di peggio. Gli Spiriti delle bacchette sono comandati da qualcun altro, nonna l’ha chiamata Madre, che obbliga chi ha le bacchette a controllare la popolazione al posto suo.
Alex: in che senso controllare la popolazione?
Ed: secondo nonna ipnotizzano le persone per convincerle a fare quello che vogliono loro. Ha anche detto che, finché l’influenza che le bacchette hanno su di noi sono limitate, dobbiamo fermarli.
Oliver: cavolo, non credevo che la situazione fosse tanto grave. Ma spiega tutto…
Ed: cosa intendi?
Oliver: Forse non ci hai fatto caso, dopotutto sei venuto al Castello una volta sola. Comunque, la Preside parla sempre di aiutare la popolazione con il nostro Dono e cose del genere. Il punto è che non dice mai come pensano di farlo. Così una volta ho deciso di origliare lei e il suo assistente…
Summer: Oliver!
Oliver: fammi finire! Allora, stavano parlando di un compito segreto da svolgere, e mi sembra di averli anche sentiti parlare di ipnosi… Evidentemente la Preside e il suo assistente sono già controllati da questa Madre…
Summer: ma quindi gli credi? È una cosa troppo assurda, è evidente che lo ha solo sognato…
Oliver: non stava solo dormendo, l’hai visto anche tu!
Alex: infatti, io sentivo che qualcosa non andava…
Summer: La Preside vuole aiutare la gente, non farebbe mai del male a nessuno! E poi vorreste buttare al vento il Dono che ci hanno fatto per i deliri di un novellino? Siete tutti pazzi…
Oliver: ma non capisci?
Summer: sei tu a non capire! Vuoi perdere tutto perché un novellino che ha la bacchetta da due giorni sostiene di aver visto una cosa assurda?
Oliver: non sono deliri, anzi, mi sembrano un’ipotesi più plausibile delle cavolate che dice sempre la Preside!
Summer: allora sei pazzo anche tu! Ne ho abbastanza, me ne vado, addio!
Summer si alza e esce di casa sbattendosi la porta alle spalle.
Oliver: sempre la solita testona…. -
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Capitolo 3 Extra
Oliver: allora, come è andata la giornata?
mamma: oh, sono proprio felice che tu me l’abbia chiesto. Oggi abbiamo fatto una Colecistectomia laparoscopica, è veramente una tecnica fenomenale, non resterà neanche la cicatrice a quel paziente!
Oliver: lapachè?
papà: laparoscopia, significa che per fare l’operazione usi solo una piccola incisione, attraverso cui fai passare una piccola telecamera e tutti gli strumenti che servono…
mamma: dovresti vedere la risoluzione dell’immagine, è spettacolare! Mai visto un fegato così nel dettaglio…
Oliver: mamma, io starei mangiando…
mamma: poi quella cistifellea era proprio messa male, piena di calcoli…
Oliver: scusatemi un momento…
papà: l’ho sempre detto che è troppo impressionabile…. -
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Capitolo 4: Il caso sospetto
Poco dopo la scenata di Summer, Susan Anthony e Alice tornano a casa. Oliver saluta tutti per tornare a casa sua, sembra più pensieroso del solito. È ormai sera, quindi si siedono a tavola per la cena.
Susan: allora ragazzi, come è andata la giornata?
Alex: uhm…
Ed: …
Anthony: deduco che non sia andata molto bene…
Susan: oh, che peccato… in ogni caso, vorrei che mi ascoltaste tutti un attimo. Domani dobbiamo andare tutti al municipio.
Alice: al municipio? Ma è noioso, domani volevo andare a casa della mia amica Julia…
Susan: e invece verrai al municipio con noi: il sindaco deve fare un discorso importante. Io gli farò da scorta, mentre voi starete nel pubblico.
Alice: dobbiamo sorbirci un altro discorso palloso? Uffa, non è giusto…
Alex: non ho più fame, torno in camera mia.
Ed: aspetta, vengo anch’io
Anthony: non sembrano più strani del solito anche a te, cara?
Susan: In effetti, stasera pure Alex è molto silenziosa…
Nel frattempo Alex e Ed sono arrivati nella loro stanza. Per scaricare la tensione, Alex riprende a dipingere il suo quadro.
Ed: sta venendo molto bene.
Alex: uhm, non so, manca ancora qualcosa…
Ed: … Alex, cosa credi che dovremmo fare?
Alex: non è evidente? Dobbiamo fermare quei pazzoidi, e salvare la nonna!
Ed: ma come credi di riuscirci?
Alex: questo non lo so… forse dovremmo chiedere aiuto a Oliver.
Ed: uhm, sei sicura che dopo tutto questo ci darà ancora retta?
Alex: certo che ci ascolterà, per chi l’hai preso?
La mattina dopo si preparano per andare al municipio, anche se Alice non è molto collaborativa. Una volta arrivati, Susan li lascia per andare al suo posto sul palco per proteggere il sindaco.
Susan: mi raccomando, fate i bravi. Soprattutto tu, Alice.
Alice: uff, che altro potrei fare?
Susan: tutto a posto? Benissimo, allora io vado.
Alex: quello è Oliver, vero?
Ed: sì, sembra proprio lui.
Alex: papà?
Anthony: cosa c’è Alex?
Alex: laggiù c’è un nostro amico, possiamo andare con lui, per favore?
Anthony: ah, ok va bene. Ma restate qui al municipio, o vostra madre mi uccide.
Alex: non preoccuparti papà. Dai Ed, andiamo.
Alice: perché li lasci andare? Anch’io volevo stare con i miei amici, non è…
Alex e Ed si allontanano per andare da Oliver.
Oliver: Oh, ciao ragazzi!
Alex: ciao Oliver!
Ed: Ciao…
Oliver: non qui…venite con me, ho qualcosa da dirvi.
Per non essere sentiti si spostano in un corridoio deserto lì vicino.
Oliver: ho pensato a un piano per tutta la notte…
Ed: quindi vuoi davvero aiutarci?
Oliver: per chi mi hai preso? Certo che vi aiuterò! Stavo dicendo, sto pensando a un piano, ma con così poche informazioni non riesco a elaborare niente.
Ed: mi dispiace, vi ho già detto tutto quello che ho visto…
Oliver: e ci sarà utilissimo, non preoccuparti. Poi però mi sono ricordato di questo evento, e ho pensato che questa deve essere un’occasione ghiotta per loro. Oggi il sindaco farà il suo discorso elettorale, quindi la maggior parte degli abitanti della città saranno riuniti in un posto solo, facili da manipolare insomma. Dobbiamo solo trovarli.
Ed: come fai a essere certo che verranno?
Oliver: beh, diciamo che è solo molto probabile che ci siano anche loro.
Alex: e come facciamo a trovarli?
Oliver: lasciate fare a me.
Il sindaco sale sul palco e inizia il suo discorso. Nel frattempo i ragazzi si spostano furtivi verso il retropalco.
Sindaco: Signore e Signori, benvenuti. Siamo tutti qui oggi…
Oliver: vedete niente di strano?
Alex: negativo… no aspetta, cosa sta facendo quello?
Ed: chi?
Alex: il signore con il cappello…
Oliver: cosa tiene sotto la giacca?
Improvvisamente l’uomo estrae una bacchetta e la punta verso la platea. Il brusio cessa immediatamente, e le persone del pubblico assumono un’espressione vuota.
Alex: ma che diavolo fa?
Ed: sta ipnotizzando il pubblico, credo. Guarda le loro facce…
Alex: cavolo! Dobbiamo fermarlo!
Oliver: parla piano, o ci sente!
L’uomo si gira verso di loro. Deve averli sentiti. Appena si accorge di essere stato smascherato dai ragazzi, punta la bacchetta verso di loro…
Oliver: cavolo! Riparatevi!
Dalla bacchetta dell’uomo escono delle fiamme, che incendiamo immediatamente le tende del palco.
Ed: accidenti!
Oliver: sta indietro, Alex!
Ed: tu le sai spegnere le fiamme, Oliver?
Oliver: no… non ci sono mai riuscito…
Ed: neppure io…
Alex: allora scappiamo fuori!
Alex, Ed e Oliver sbucano da dietro il palco. Nel frattempo il pubblico, appena risvegliato dall’ipnosi di massa, si accorge dell’incendio e inizia a fuggire dal salone. Suona forte la sirena dell’allarme.
Sindaco: AH! TUTTI FUORI, TUTTI FUORI!
Susan: signori, per favore mantenete la calma. Signore, lei cosa ci faceva dietro il palco?
Alex: fa attenzione mamma, è lui che ha appiccato l’incendio!
Vedendo i ragazzi, il signore estrae di nuovo la bacchetta.
Scambiandola per una pistola, Susan estrae la sua e la punta contro il sospettato.
Susan: Alex, Ed, uscite subito! TU, GETTA LA PISTOLA!
Alex, Ed e Oliver escono di corsa, e trovano Anthony, Alice e la maggior parte dei presenti. In lontananza si sentono due spari.
Anthony: sarà stato un cortocircuito, con tutte quelle luci… non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Alice: sigh, ma la mamma è ancora dentro… e quelli non erano spari?
Anthony: sarà solo caduto qualcosa di pesante, e tua madre sa cavarsela… Oh, guarda là, sono arrivati anche i vigili del fuoco. Ci penseranno loro!
(sottovoce)Alex: credi che spegneranno l’incendio?
(sottovoce)Oliver: non preoccuparti, sono anche arrivati i vigili, sistemeranno tutto loro, è solo un fuoco normale…
Susan esce dal municipio mezz’ora dopo, un po’ sporca di fuliggine ma illesa.
Susan: Anthony, riporta i ragazzi a casa. Io devo partecipare alle indagini, ma tornerò per cena.
Anthony: indagini?
Susan: l’incendio era doloso…
Agente: Agente Brown, dovrebbe venire a testimoniare…
Susan: arrivo subito! Che pasticcio… sentite, torno a casa per cena e vi spiego tutto…
Nel frattempo, non molto lontano dalla città.
???: Signora, temo di essere stato visto…
???: non preoccuparti, sono solo tre stupidi ragazzini che non sanno ancora tenere in mano la loro bacchetta… Però sono un po’ troppo intraprendenti per i miei gusti. Mio Discepolo, ho un nuovo compito per te…. -
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Capitolo 4 Extra
Mamma: tesoro, perché per questa sera non tieni i capelli sciolti…
Summer: è già tanto se vengo a questa festa, poi lo sai che i ricci non li sopporto…
Mamma: ma le treccine non sono affatto adatte all’occasione… ma potremmo lisciarli!
Summer: ma ci vorrà tutto il pomeriggio…
Mamma: poche storie. Alfred, porta la piastra!
Alfred: subito signora!
Summer: ahm…
Tre ore dopo…
Mamma: cosa ti avevo detto? Stai benissimo!
Summer: in effetti…
Papà: siete pronte? Tra meno di mezz’ora dobbiamo essere alla cerimonia…. -
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Capitolo 5: Il punto della situazione
Al ritorno dal municipio l’atmosfera è molto pesante, sono tutti scossi per l’accaduto. Tanto per fare qualcosa, Anthony decide di preparare la cena, con l’aiuto di Ed e Alex.
Anthony: …allora ragazzi, voi cosa ci facevate dietro al palco?
Alex: beh, ecco, Ed aveva bisogno del bagno, e ci siamo persi per i corridoi…
Anthony: come no… piuttosto, avete detto che la mamma ha visto il sospettato…
Ed: gli ha anche puntato la pistola contro…
Anthony: quindi quei rumori sono stati veramente spari. La faccenda non mi quadra però…
Alex: perché papà?
Anthony: non è da vostra madre mancare un sospettato.
Ed: Oh
Anthony: uhm…non importa. Andate a vedere cosa combina vostra sorella piuttosto.
Alice sta guardando la TV, ed è stranamente silenziosa. Ed e Alex si siedono con lei sul divano.
Alex: ma guardi il telegiornale? Passami il telecomando…
Alice: uhm…
Ed: aspetta Alex, guarda meglio! Guarda cos’ha in mano la giornalista!
(sussurrando)Alex: ma quella sembra… una bacchetta!
Ed e Alex si scambiano un’occhiata eloquente e si precipitano in camera loro.
Ed: due in un giorno, non può essere un caso…
Alex: chissà quanti ce ne saranno in giro allora! Cosa possiamo fare, Ed?
Ed: non lo so…
Il mattino dopo scendono presto al piano di sotto. Anthony e Alice sono già a tavola, e discutono animatamente, mentre la mamma è già al lavoro.
Alice: ma povero gatto, papà!
Anthony: era solo un esperimento ipotetico, il signor Schrödinger non ha mai chiuso per davvero nessun gatto in una scatola…
Alice: era comunque un esempio crudele…
(sussurrando) Alex: Ed, tu pensa a distrarli. Io telefono a Oliver.
(sussurrando)Ed: non sembra difficile, mi sembrano già abbastanza distratti di loro…
Ed: ‘Giorno. Di cosa discutete già di prima mattina?
Anthony: stavo raccontando del paradosso del gatto di Schrödinger a tua sorella, ma…
Alice: era un signore cattivo, Ed! Chiudere un gatto nella scatola per poi chiedersi se è morto o meno…
Alex ne approfitta per arraffare la cornetta del telefono e per nascondersi dietro la scala.
(sussurrando)Alex: pronto, Oliver?
Oliver: Alex, sei tu?
(sussurrando):Alex: appena puoi vieni qui, dobbiamo parlarti.
Oliver: vi manco già, ammettilo. Comunque non preoccuparti, mi stavo già preparando per venire da voi.
(sussurrando):Alex: perfetto, ci vediamo dopo!
E riattacca la cornetta
Oliver: dammi un minuto e… Alex, ci sei ancora? Bah, deve aver riattaccato…
Circa mezz’ora più tardi Oliver si presenta davanti al portone.
Alex: ciao Oliver! Vieni di sopra, prima che…
Alice: oh, ma tu sei l’amichetto di Alex!
Alex: cavolo…
Oliver: beh, in un certo senso… In ogni caso, io mi chiamo Oliver, piacere di conoscerti.
Alex: lei è mia sorella Alice, e adesso stava andando in camera sua, vero?
Alice: ma…
Alex: ora!
Alex afferra Oliver per un braccio, lo trascina di sopra e si chiude la porta alle spalle. Come al solito, Ed la aspetta già sopra e Alice brontola al piano di sotto.
Alex: tu non dovevi distrarla?
Ed: dovevo distrarla mentre eri al telefono.
Oliver: magari la prossima volta venite da me, là non c’è mai nessun’altro. Comunque, al telefono sembravi preoccupata, cos’è successo?
Alex: ne abbiamo visto un altro…
Oliver: cosa? Ma dove?
Ed: al telegiornale. Era la giornalista.
Oliver: ma allora quanti cavolo sono?
Ed: Oliver, ci devi aiutare. Non possiamo buttarci come abbiamo fatto ieri, rischiamo solo di farci male.
Oliver: hai ragione, ma cosa potrei fare?
Ed: insegnaci qualche incantesimo.
Alex: cosa? Ma così non richiamo che gli spiriti si impossessino della nostra mente?
Ed: ci vogliono anni per andare completamente fuori di testa, e poi siamo in tre. Possiamo tenerci d’occhio a vicenda. Se qualcuno si comporta in modo strano, gli togliamo la bacchetta.
Oliver: hai ragione Ed, ma è comunque rischioso…
Ed: ma senza bacchette siamo completamente impotenti, non potremmo fare nulla.
Oliver: bene, mi hai convinto, da che incantesimo vorreste iniziare?
(sussurrando)Alice: incantesimo?
Ed e Alex passano buona parte dei giorni successivi a casa di Oliver. Iniziano a padroneggiare almeno gli incantesimi di base, come quello per innalzare uno scudo, quello per far librare gli oggetti in aria o quello per far addormentare l’avversario. Ed sembra una spugna, impara tutto al volo, Alex invece ha maggiori difficoltà.
Alex: ah, ci rinuncio, è impossibile!
Oliver: è solo una questione di visualizzazione, devi vedere quello che vuoi far accadere nella tua testa.
Alex: uhm, come in un quadro?
Oliver: quadro?
Ed: ah, ho capito. Sì Alex, devi dipingere la scena nella tua mente.
Oliver: dipingere?
Ed: Alex è un’ottima pittrice, non hai visto il cavalletto in camera nostra?
Oliver: pittrice hai detto? Sì, potrebbe funzionare… ti va di fare un tentativo Alex?
Alex: con quale incantesimo?
Ed: è quasi ora di pranzo, perché non fai apparire qualcosa da mangiare?
Alex: va bene, adesso ci provo.
Alex chiude gli occhi e prende un bel respiro. Inizia a muovere lentamente la bacchetta, come se fosse un pennello, e all’improvviso….
Alex: ah! Avete visto, ci sono riuscita!
Alice: uhm…
I ragazzi si spostano in cucina per mangiare.
Oliver: è buonissimo, Alex sei stata bravissima!
Alex: grazie!
Ed: ragazzi… non credete che dovremmo dire anche a Summer quello che abbiamo scoperto?
Oliver: sarebbe inutile, è talmente testona… non ci ascolterebbe mai!
Alex: anch’io penso che non ci starebbe ad ascoltare…
Ed: ma se non facciamo nulla si impossesseranno anche di lei!
Oliver: se l’è cercata, noi abbiamo già provato a convincerla…
Ed: ma stavolta abbiamo le prove!
Alex: Ed…
Ed: ok, ho capito. Vorrà dire che ci andrò da solo.
Ed da un ultimo boccone al suo pranzo, si alza e esce dalla casa.
Oliver: ma che gli è preso? Non la conosce neanche.
Alex: cavolo, non avevo capito che…
Ed si dirige in fretta e furia a casa di Summer, ma lungo la strada la sua determinazione è sempre meno forte.
Ed: cosa posso dirle adesso?
Un maggiordomo si affaccia dal portone.
Maggiordomo: desidera?
Ed: eh? Oh, sì, ecco, vorrei parlare con Summer…
Maggiordomo: che nome devo annunciare?
Ed: come? Ah, sono Edward…
Maggiordomo: bene, porterò immediatamente il messaggio alla signorina, la prego di attendere nell’ingresso per qualche minuto.
Passano almeno dieci minuti.
Ed: lo sapevo, non vuole vedermi…
Contro ogni previsione, improvvisamente Summer scende di corsa le scale.
Summer: cosa cavolo ci fai tu qui? Cosa vuoi?
Ed: beh, ecco, volevo solo…
Summer: non ho tempo da perdere, parla.
Ed: ne abbiamo visti.
Summer: avete visto cosa?
Ed: persone possedute dalle bacchette… che ipnotizzavano la gente.
Summer: ah, che pazienza. Non è possibile, ti sarai sicuramente confuso…
Ed: no, sono sicuro! L’altro giorno al municipio, un uomo stava ipnotizzando il pubblico…
Summer: ero anch’io nel pubblico, e ti posso assicurare che nessuno è stato ipnotizzato.
Ed: ma vi ha puntato una bacchetta contro, avevate un’espressione vuota…
Summer: hai presente quanto era noioso il discorso? La gente stava solo per addormentarsi dalla noia.
Ed: ma ha anche appiccato il fuoco!
Summer: questo dimostra solo che era un piromane, probabilmente la bacchetta te la sei di nuovo sognata…
Ed: Summer, ti prego devi credermi! Il Castello di Luce è diventato pericoloso, la Preside è probabilmente assoggettata…
Summer: ah, questa no! La Preside vuole aiutarla la gente, e io ho intenzione di seguirla! Sei tu a doverti svegliare!
Ed: ma…
Summer: adesso basta, non voglio sentire altre cavolate, VATTENE!
Ed: non l’ho convinta…
Summer: che imbecille…. -
.
Capitolo 5 Extra
Alex: posso riprovare?
Oliver: non aspettiamo Ed?
Alex: mi sa che ci vorrà un po’ prima che torni…
Oliver: vabbè, non importa… che incantesimo vuoi provare stavolta?
Alex: beh pensavo di…
Alex punta la bacchetta contro Oliver, e all’improvviso…
Oliver: ah ah! Ma cos’hai combinato?
Alex: (risata soffocata)
Oliver: te la sei cercata…
Alex: allora è guerra!
Oliver: ah ah, piano, mi fai male!. -
.
Capitolo 6: Alice alla riscossa
Il mattino dopo…
Ed: DOV’È FINITA?
Alex: che c’è da urlare? Stavo dormendo.
Ed: la bacchetta, è sparita!
Alex: cosa? Non può essere sparita, al massimo l’avrai persa.
Ed: sono sicurissimo di averla lasciata sulla scrivania…
Alex: in piena vista? E se fosse entrato qualcuno?
Ed: ma qui non entra mai nessun’altro…
Ed e Alex cercano in ogni anfratto della loro stanza, ma non trovano niente.
Alex: eccola qui, almeno la mia bacchetta c’è ancora.
Ed: uhm… manca anche un’altra cosa.
Alex: cosa?
Ed: il biglietto di nonna Beth.
(Dal piano di sotto)Susan: come avrà fatto a uscire?
Ed: che altro succede?
Ed e Alex scendono al piano di sotto per capire perché Susan sta urlando.
Anthony: non lo so… sono più che sicuro di aver chiuso a chiave la porta di casa ieri sera…
Alex: cosa succede?
Susan: Alice è sparita.
Ed: cosa?
(sussurrando)Ed: Alex, non ti sembra strano che Alice e la bacchetta spariscano lo stesso giorno?
(sussurrando)Alex: piccola peste… ma dove può essere andata? Oh cavolo, il biglietto di nonna!
(sussurrando)Ed: allora starà cercando di andare al castello!
Alice quel mattino si era svegliata presto, molto prima del resto della famiglia. Non riusciva a dormire perché era curiosa di capire il significato di quello che era successo il giorno prima. Aveva sentito distintamente i fratelli e il loro amico parlare di incantesimi, e li aveva visti far apparire oggetti dal nulla agitando strani bastoncini per aria. Impaziente come al solito, era salita in camera di Ed e Alex, che dormivano talmente profondamente da non accorgersi di nulla, e aveva trovato uno di quei bastoncini e un biglietto in bella vista.
Li aveva arraffati entrambi e si era rintanata in camera sua, dove ha iniziato a leggere il biglietto.
Alice: uhm, vediamo un po’ cosa c’è scritto:
“A Alex e Ed, i miei nipoti preferiti
Innanzitutto, buon compleanno! Siete finalmente diventati grandi, ed è quindi arrivato il momento che voi ereditiate due cimeli di famiglia molto importanti, le nostre due bacchette. Sono un dono fondamentale, che dovrete tenere segreto a tutti, anche ai vostri genitori e alla vostra sorellina. Sono strumenti straordinari, impossibili da descrivere con una semplice lettera. Vi chiederei quindi di recarvi il prima possibile, portando con voi le bacchette, al Castello di Luce. Per raggiungerlo addentratevi nel bosco a est e cercate una betulla solitaria.
Sono sicura che capirete presto come utilizzare questo mio Dono al meglio!
Un bacione
Nonna Beth”
Incuriosita dalla lettera era uscita di nascosto, per aprire la porta le era bastato concentrarsi su quel bastoncino e sulla serratura, e si era diretta verso il bosco a est.
Alice: è fantastica questa cosa, fa tutto quello che le dico! Oh, ma quello è Justin… vediamo se funziona…
Alice: eh eh.
Pian piano, continuando a fare piccoli incantesimi lungo la strada, Alice si addentra nel bosco
Alice: è proprio grande questo bosco… e poi non vedo nessuna betulla. Forse dovrei tornare a casa…
Un uomo misterioso sbuca da dietro un cespuglio.
???: ti sei persa, piccolina?
Alice: ah! E tu chi sei?
???: non preoccuparti, sono qui per aiutarti. Ma prima vorrei farti una domanda…
Alice: …
???: di chi è la bacchetta che hai preso?
Alice: uh! È mia!
???: come no…
L’uomo estrae la bacchetta e la punta contro Alice.
Alice: ah!
???: non preoccuparti, non voglio farti del male…
L’uomo misterioso alza la bacchetta, e la lettera di nonna Beth vola dalla tasca di Alice alla sua mano.
???: vediamo un po’… Alex e Ed, non saranno mica i fratelli Brown? Allora tu devi essere la loro sorellina… Forse ho un’idea…
Intanto a casa Brown…
Susan: basta, io vado al distretto. Metterò assieme una squadra di ricerca.
Anthony: vengo anch’io. Ragazzi, invece voi restate qui nel caso in cui tornasse.
Alex: va bene…
Pochi minuti dopo
Driiiiiiiiiiiiiiiin
Alex: rispondo io! Pronto?
???: sto cercando Alexandra o Edward Brown.
Alex: sono Alexandra, invece chi è lei?
???: adesso non importa chi sono io, ma chi è qui con me. Il nome Alice ti dice niente?
Alex: cosa? Alice è lì?
???: esatto, e se fate come vi dico non le succederà nulla.
Alex: come?
???: se rivolete indietro la vostra sorellina tutta intera, venite nel bosco est e consegnatemi anche l’altra bacchetta.
Tu tu tu…
Ed: chi era?
Alex: hanno preso Alice.
Ed e Alex si precipitano a casa di Oliver, hanno bisogno anche del suo aiuto per salvare Alice.
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin
Ed: non attaccarti al campanello…
Alex: è importante, capirà!
Oliver: capirò cosa?
Alex: ci devi aiutare, Alice è stata rapita!
Oliver: come rapita?
Ed: stamattina Alice è uscita di nascosto, e ha anche preso la mia bacchetta.
Oliver: cosa?
Alex: e adesso un tizio sostiene di averla presa in ostaggio, e che se non gli portiamo anche l’altra bacchetta gli farà del male!
Oliver: cavolo… venite dentro, dobbiamo elaborare un piano.
Si spostano in salotto.
Oliver: come avranno fatto a trovarla così in fretta?
Ed: sono al bosco est, forse controllano il passaggio verso il castello…
Alex: ma se rivolevano le nostre bacchette, perché non sono venuti semplicemente a prendersele?
Oliver: uh… forse stavano aspettando l’occasione per riprendersele evitando lo scontro diretto…
Ed: vigliacchi…
Alex: e adesso come facciamo?
Oliver: beh, loro non sanno che vi sto aiutando…. -
.
Capitolo 6 Extra
Alex: e chi ci pensava ai compiti?
Ed: siamo indietrissimo, non riusciremo mai a farli in tempo…
Alex: uffa, a giugno non sembravano così tanti…
Ed: tu ti ricordi come si calcolava la forza d’attrito?
Alex: parla piano, se papà ci sente…
Anthony: per caso avete detto attrito? Questo mi fa venire in mente…
(sussurrando)Alex: cosa ti avevo detto?
(sussurrando)Ed: scusa…. -
.
Capitolo 7: Il Discepolo
Oliver: credo che questo sia l’unico modo per salvarla.
Alex: ma non ti sembra pericoloso?
Ed: che altre alternative abbiamo?
Si dirigono verso il bosco est per lo scambio. Oliver, che in teoria non dovrebbe essere a conoscenza della situazione, segue Ed e Alex restando nascosto dietro alberi e cespugli.
Ed: … Alex, non ti sarai mica persa di nuovo?
Alex: cosa? Certo che no…
Ed: ci siamo quasi, basta girare a destra…
???: buongiorno ragazzi, vi stavo aspettando.
Alex: dov’è Alice?
???: non preoccuparti, sta bene, e se mi consegnerete subito la bacchetta non le succederà nulla.
Alice: sigh.
Ed: sta tranquilla Alice.
???: allora? Cosa intendete fare?
Ed: Alex, dagli la bacchetta.
Alex tira fuori la bacchetta.
???: molto bene.
Alex si avvicina all’uomo tendendo la bacchetta. Appena si è avvicinata abbastanza Alice si butta tra le sue braccia piangendo e l’uomo afferra bruscamente la bacchetta.
Ed: Alex, porta via Alice!
Alex: cosa vuoi fare?
Ed: non preoccuparti, porta solo via Alice, svelta!
Alex e Alice si dileguano in fretta, mentre Ed cerca di prendere tempo.
Ed: perché lo fate?
???: facciamo cosa?
Ed: perché controllate la gente?
???: allora ve ne siete accorti… siete più svegli di quanto pensassimo. Devi sapere che gli uomini sono stupidi, se lasciati a loro stessi finirebbero con l’autodistruggersi. Noi ci limitiamo a usare il nostro Dono per indirizzare l’umanità verso il futuro migliore possibile.
Ed: e controllarci a bacchetta vi sembra il modo giusto? Abbiamo tutto il diritto di avere le nostre idee!
???: quanto siete sciocchi, non …. AH!
L’uomo si accascia a terra, privo di sensi. Da dietro un cespuglio esce Oliver, con la bacchetta in pugno.
Oliver: chi è lo sciocco adesso? Ed, dammi una mano a recuperare le bacchette.
Ed: forse dovremmo prendere anche la sua. Così dovrebbe riprendersi dal controllo mentale.
Oliver: hai ragione.
Si avvicinano all’uomo per prendere le bacchette.
Ed: non sembra anche a te di averlo già visto? Deve essere la stessa persona che abbiamo visto in municipio.
Oliver: aspetta un secondo, io lo conosco! È l’assistente della Preside, Eric!
Ed: cosa? Ma ne sei sicuro?
Oliver: l’ho visto tutti i giorni al Castello per mesi, sono sicurissimo!
Tornano tutti a casa. Per fortuna Susan e Anthony sono ancora al distretto, quindi non si sono accorti della spedizione di recupero dei ragazzi.
Alex: Ed, Oliver, siete tornati!
Oliver: certo che siamo tornati, avevi dubbi? Abbiamo dato una bella lezione a quell’impostore, e abbiamo anche recuperato le bacchette.
Alex: meno male. Oh, ho già chiamato la mamma e il papà, dovrebbero tornare a…
Susan: ALICE, STAI BENE?
Alice non dice nulla e si lascia abbracciare da Susan.
Anthony: non farlo mai più, ci hai fatto prendere un colpo.
Alice: va bene papà.
Susan: dove sei stata?
Alice: ecco…
Alex: non vedete che è scossa? Dategli un momento per riprendersi…
Ed: giusto, Alice perché non vieni di sopra con noi?
Alice: sul serio?
Quindi Ed, Alex, Alice e Oliver si spostano nella camera al piano di sopra, lasciando Susan e Anthony piuttosto perplessi in cucina.
Alex: Alice, non puoi dire niente a nessuno di quello che ti è successo oggi, chiaro?
Alice: tanto chi mi crederebbe…
Ed: perché hai preso la bacchetta?
Alice: beh, ecco… l’altro giorno vi ho sentito parlare di incantesimi.
Alex: come facevi a… non avrai mica origliato?
Alice: …
Alex: piccola…
Ed: ormai non è più importante. Continua pure, Alice.
Alice: beh, quel discorso mi aveva incuriosito parecchio… allora l’altro pomeriggio vi ho seguito a casa di Oliver…
Alex: ci hai pure spiati?
Alice: e ho visto che sapevate far apparire le cose dal nulla! Ho anche visto che usavate quei bastoncini strani…
Ed: e allora hai pensato bene di entrare di nascosto in camera nostra e rubare una bacchetta?
Alice: non è stato difficile, dormivate come orsi in letargo… Alex russava pure.
Alex: cosa? Io non russo affatto!
Ed: lasciamo stare… poi cosa hai fatto, Alice?
Alice: ho preso anche il biglietto che avevi messo nel cassetto. Sono tornata in camera mia e l’ho letto. Parlava di bacchette e di un castello dove andare per capirne di più. Allora ho pensato di uscire di nascosto…
Ed: ma come hai fatto? La porta era chiusa a chiave!
Alice: è bastato pensarlo, dalla bacchetta sono uscite un po’ di scintille e la porta si è spalancata.
Oliver: cosa? Quanti anni hai detto che hai, Alice?
Alice: otto.
Oliver: riuscire a fare un incantesimo al volo a otto anni… Ed, credo che possa essere anche più brava di te.
Ed: uhm… adesso non importa. Cosa hai fatto dopo?
Alice: sono andata verso il bosco est…
Oliver: non avrai fatto altri incantesimi, vero?
Alice: beh, ho solo fatto uno scherzetto a un amico… e ho fatto diventare una farfalla viola, e…
Oliver: è pericoloso, potevano vederti!
Alice: ho fatto attenzione… comunque poi sono arrivata nel bosco, e non sapevo dove andare. Stavo per tornare indietro quando è spuntato il signore…
Alex: non ti ha fatto niente, vero?
Alice: no ma… mi faceva paura. Parlava in modo strano, sembrava un fanatico…
Alex: non devi fare mai più incantesimi, capito? È pericoloso.
Alice: perché, è divertente!
Alex: è pericoloso invece, rischi di perderci la testa!
Oliver: potrebbe esserci utile invece…
Alex: cosa?
Oliver: siamo in minoranza, abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile.
Alex: tanto non abbiamo una bacchetta anche per lei.
Ed: invece l’abbiamo. Ma Oliver,non credo che sia una buona idea…
Alex: in che senso?
Ed: abbiamo preso anche la bacchetta del rapitore. Che tra l’altro era la stessa persona che ha dato fuoco al municipio…
Oliver: e era anche l’assistente personale della Preside, Eric..